Diciannove anni fa ci lasciava Giuseppe Anedda, musicista e mandolinista sardo di fama internazionale noto come il re dei mandolinisti.

Nato a Cagliari il 1 marzo 1912, Anedda sviluppò fin da piccolo grandi doti artistiche e musicali e per questo il padre lo iscrisse, all'età di 5 anni, al Liceo musicale. Poiché vissuto in una famiglia umile, i genitori non potevano permettersi l'acquisto di un violino, così gli regalarono un vecchio mandolino.

Anedda divenne in poco tempo un vero talento, e a poco più di 11 anni faceva già parte del “Quartetto Karalis” come primo mandolino; l quartetto di esibiva a feste paesane, matrimoni e ricorrenze riproponendo composizioni sinfoniche e brani d'opera. Diventato adulto Giuseppe si arruolò nella polizia e iniziò poi a viaggiare per il mondo senza mai abbandonare la musica.

Negli anni '40 collaborò con EIAR (poi Rai), portando la sua musica in mondovisione. Durante la sua lunga carriera ottenne uno strepitoso successo in tutto il mondo nonché numerosi premi e riconoscimenti. Nel corso degli anni Anedda ricevette i complimenti di Igor Stravinskij, fu invitato a tenere dei corsi alla Manhattan School of Music di New York per 5 anni, nel 1972 fu l'unico italiano ad essere invitato al Festival di San Juan de Portorico, riservato esclusivamente ai più grandi solisti viventi di ogni strumento, mentre nel 1975 gli fu conferita una medaglia d'oro a nome della presidenza della Repubblica Italiana.

Anedda, il quale riuscì a far inserire le composizioni di mandolino nei programmi dei più celebri teatri del globo, suonò per l'ultima volta a Cagliari nel 1987. Ritiratosi a vita privata, anche per via dell'età avanzata, ci lasciò il 31 luglio 1997 all'età di 94 anni.