In questi giorni la municipalità di Pirri celebra con gioia la 432ma edizione della Festa di Santa Maria Chiara: un'identità antica che la frazione di Cagliari cerca di preservare nonostante non sia più propriamente un paese, e che anno dopo anno celebra con devozione dedicando i migliori festeggiamenti alla propria patrona.

La celebrazione dedicata alla Beata Vergine è la più importante di Pirri e risale al Medioevo quando, nell'attuale parco di Monte Claro, fu ritrovata la statua della Santa ritenuta miracolosa. Il suo culto fu introdotto dai monaci cistercensi di Chiaravalle che, all'epoca, vivevano tra Pirri e Cagliari. Non ci è dato sapere quando, ma la chiesetta campestre di Santa Maria Chiara fu abbandonata a causa delle liti continue tra cagliaritani e pirresi, e il simulacro della Santa fu trasferito nella Chiesa di San Pietro a Pirri. Una leggenda narra che, non riuscendo i cittadini a trovare un accordo per il possesso della statua della Madonna, il suo simulacro fu posto su un carro trainato da due buoi, i quali si diressero spontaneamente verso Pirri.

La festa, che ai giorni nostri si tiene il Lunedì dell'Angelo, in passato veniva celebrata il martedì dopo Pasqua, e la processione era solita essere preceduta da gioghi di buoi bardati e dalla corsa di cavalli. Si narra che, fino al 1875, la gara prevedesse la corsa dei cavalieri fino alla Chiesa di San Lucifero e che facessero poi ritorno; i cavalieri si contendevano inolte un premio molto ambito: il cosiddetto “su pannu”, una stoffa di broccato sardo decorato con fili d'oro. La sera, dopo la processione, i cittadini si riunivano in piazza Sa Gruxi Santa – oggi Piazza Italia – dove trovavano numerose bancarelle di prodotti tipici e poeti ad intrattenerli. La festa di Santa Maria Chiara era inoltre l'occasione per assistere ad esibizioni di ballo sardo accompagnato dalla musica delle launeddas.