La Sardegna è in lutto per la morte di Pinuccio Sciola, scomparso questa mattina a Cagliari all'età di 74 anni. Malato da tempo, aveva subito da poco un delicatissimo intervento nel reparto di neurochirurgia al Brotzu.
Noto scultore italiano, l'artista sardo era nato a San Sperate nel 1942 ed era divenuto celebre in tutto il mondo grazie alla sua maestria artistica e le sue sculture. Sciola aveva studiato tantissimo, dopo aver conseguito il diploma al Liceo Artistico di Cagliari si era infatti recato a Firenze e in seguito all'Accademia Internazionale di Salisburgo, ma studiò anche a Parigi e Madrid.
La sua prima mostra è datata 1961 a Milano, poi Barcellona nel 1968 e Città del Messico nel 1973 dopo aver trasformato San Sperate in un vero e proprio paese-museo utilizzando l'arte dei Murales. Poco più che trentenne, le sue opere venivano esposte e apprezzate dai critici in tutto il mondo, esposte anche alla Biennale di Venezia nel 1976, alla Besana nel 1984, alla Quadriennale di Roma nel 1985 e in una significativa mostra itinerante tra le città più importanti della Germania intorno al 1986-87.
Una carriera ricca di riconoscimenti quella di Pinuccio Sciola, che al giorno d'oggi vanta opere permanenti a Versailles, Parigi e Vienna. Nel 1996 nascevano invece le “Pietre Sonore”, un'idea sperimentale presentata per la prima volta a Berchidda per il “Time in Jazz” ed esposte poi in tutto il mondo. Le pietre sonore venivano utilizzate come veri e propri strumenti musicali fonte di ispirazione per musicisti, compositori e artisti.
Pinuccio amava la Sardegna e ancora di più amava “dialogare” con le sue pietre. Nato da una famiglia modesta di semplici contadini, ha portato la sua arte e il suo pensiero rivoluzionario e innovativo in tutti gli angoli del pianeta, ispirando tanti artisti e portando ovunque andasse uno stile glorioso ed eterno che verrà ricordato a lungo.
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