Il 9 giugno del 1889 (centenario della Rivoluzione francese), il popolo fermano, a condanna dei tempi nefasti, posizionò una lapide celebrativa intitolata a Giordano Bruno, proprio nel luogo dove i frati di Guzman compirono il proprio mandato. La lapide fu installata sulle mura dell'Archivio Notarile.
La comunità dei frati, presente anche a Fermo, seguì le orme di San Domenico di Guzman, attraverso il ministero della predicazione per diffondere e difendere le verità della fede cattolica.
San Domenico fu in visita a Fermo nel 1214 all'età di 43 anni e predicò dall'altare della chiesa di San Tommaso, vicino all'odierna piazza del Popolo, ai piedi del Girone dove, qualche anno più tardi, avrebbero costruito l'arcigna rocca, e dove, qualche anno prima, l'imperatore tedesco Barbarossa aveva bruciato la grande cattedrale posta in cima al colle.
A seguito di questa visita, qualche anno dopo, nel 1233, i Padri Predicatori di Fermo vollero edificare un tempio più grande, dedicato al proprio fondatore. Nacque così la chiesa di San Domenico.
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