Un anno fa se ne andava Luigi Boille, il maestro dell'Informale.
Nato a Pordenone nel 1926, si diplomò all'Accademia di Belle Arti di Roma per poi laureari in Architettura. Dopo una parentesi olandese, vide in Parigi la sua seconda casa. E' in Francia che fu libero di seguire il suo istinto, avvicinandosi gruppo della Jeune Ecole de Paris, con cui espone in numerose collettive. In quegli anni partecipò alle mostre più importanti del mondo. Tokyo, New York, Dusseldorf, ancora Parigi e ancora Roma. Il nome di Boille diventa sinonimo di ricerca, di stimolo e soprattutto di riconoscibilità.
Il successo portà Boille a rappresentare l'Italia insieme a Capogrossi, Castellani e Fontana alla Guggenheim International Award di New York del '64. Mentre, l'anno successivo, tornato a Roma, presenziò alla Quadriennale, e nel '66 venne invitato alla Biennale di Venezia.
E' passato un anno dalla sua scomparsa, ma la sua immensa arte lo ha consegnato all'eternità dei più grandi.
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