Da più di un secolo a Terni la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, con il brutto o con il bel tempo che sia, ha luogo la festa popolare del Cantamaggio ternano con cui si annuncia il ritorno della primavera. Si tratta di una delle tradizioni più antiche della conca ternana, svoltasi regolarmente anche ieri notte seppur con qualche carro allegorico bagnato dalla pioggia.

Originariamente la festa si svolgeva nella campagne limitrofe a Terni, a cura di una comitiva di amici capitanata dal poeta Furio Miselli. Ma poi, un giorno, un gruppo di “maggiaioli” (ossia i partecipanti alla festa) decisero di andare in città nella notte del 30 e di passare di casa in casa reclutando gente, cantando allegri fino al mattino e allestendo carri allegorici a tema, che da dal 1896 sfilano per le vie cittadine.

Generalmente, ogni buon ternano sa che la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio non ha da prendersi impegni. Ma sa anche che dovrà portarsi l’ombrello perché, un po’ come a Pasquetta, quella notte a Terni piove sempre.