Era il 10 febbraio 1965 quando Gian Lupo Osti venne nominato nuovo direttore generale alla guida della "Terni". Già in precedenza Osti aveva ricoperto incarichi simili, lavorando all' "Italsider", alla "Finsider" e alla "Cornigliano".

Ma nel 1975 decise di lasciare l'incarico alla "Terni" e di ricominciare da capo, dedicandosi alla sua passione di sempre: il giardinaggio. In breve tempo, Osti passò dall'essere amministratore delegato della "Terni" all'essere uno dei più importanti esperti al mondo nella coltura di peonie.
Per seguire i suoi sogni arrivò fino in Cina alla ricerca di nuove specie da piantare, toccando anche il Vietnam e il Tibet.

Oggi lo ricordiamo per aver portato una ventata di aria nuova alla "Terni", introducendo i primi provvedimenti per diminuire l'inquinamento prodotto dalla fabbrica, eliminando i dossier riguardanti eventuali appartenenze politiche dei dipendenti, accrescendo la sensibilità culturale. Provò anche con la produzione dell'elettronucleare, scelta coraggiosa che non piacque alla Dc e ai socialisti, e che gli costò la perdita del proprio incarico.