Era la fine del maggio 1910 quando a Terni veniva fondata la società anonima “Officine meccaniche e fonderie Bosco”. La Bosco Spa (da subito abbreviata così) andava ad aggiungersi nel panorama ternana classificandosi come la seconda grande azienda privata, dopo la Saffat, operante nel settore della siderurgia e della metalmeccanica.

Le origini della Bosco, in realtà, risalgono però ad almeno 20 anni prima di questa data, quando cioè il torinese ma ternano di adozione Antonio Bosco lasciò il posto alla Saffat mettendosi in proprio. Antonio Bosco era arrivato in città nel 1886 e nel 1910, quindi, la sua impresa era già avviata al punto che necessitava un passo in avanti. Da qui la decisione di dare vita ad una società per azioni.

All’atto di nascita, il capitale sociale ammontava a 202.300 lire suddiviso in 2023 azioni e il consiglio di amministrazioni delle “Officine meccaniche e fonderie Bosco” aveva come presidente Eugenio Sardegna e come il consigliere delegato Antonio Bosco. Al 30 giugno del 1942 il capitale sociale era arrivato a 30 milioni di lire, e questo contribuì al successo della Bosco fino alla metà del Novecento. Poi cominciò il triste declino che portò alla chiusura definitiva alla fine degli anni ’80.