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  • Fermo - 20/06/2016

    ll 20 giugno 1944 Fe...

    ll 20 giugno 1944 Fermo e tutto il territorio Fermano furono liberati delle forze naziste.

    I primi a giungere in città da Amandola furono i bersaglieri motociclisti della “Nembo” e i soldati del contingente polacco, guidato dal Gen. Bronislaw Duch.

    Fermo in quei giorni era al centro della linea difensiva che i tedeschi avevano organizzato tra il Tenna e il Chienti e i suoi abitanti, temendo violente manovre belliche, si raccomandarono anche alla Madonna del pianto. Gli scontri nei giorni precedenti e quelli del 20 giugno furono feroci, spezzarono molte vite, un tributo di dolore alla rinascita nazionale. Proprio in quel giorno, a poche ora dalla liberazione, l’elpidiense Vincenzo Borraccetti ed il civitanovese Silvano Mecozzi, due giovani ventenni, persero la vita sotto il fuoco dei tedeschi che erano in ritirata da Civitanova Marche.

    Al momento della Liberazione, l’autorevolezza del CLN di Fermo verrà riconosciuta e legittimata, con la costituzione nella provincia ascolana di un CLN provinciale formato da quello di Fermo e quella di Ascoli.

  • Fermo - 19/06/2016

    Il 19 giugno 1944 si...

    Il 19 giugno 1944 si verificò un tragico episodio di violenza che la memoria popolare ricorda come “l’eccidio dei fratelli Fortuna”.

    Nei giorni precedenti, con il ripiegamento nazifascista verso Nord, la zona di Caldarette Ete divenne punto di passaggio centrale per le truppe tedesche.

    Mentre un loro reparto stava minando il ponte che collega Fermo con i paesi, i partigiani della zona intervennerero con una rappresaglia sparando contro di loro qualche colpo di mitragliatrice e scatenando di lì a poco un inferno.

    Alla ricerca dei partigiani autori dell'attacco, i soldati tedeschi si diressero verso le case lì vicino. In una di queste abitava la famiglia Fortuna, in quel momento intenta nel fare la colazione. Senza spiegazioni e in modo repentino prelevarono i due uomini presenti: i fratelli Giuseppe e Luigi Fortuna, erroneamente ritenuti partigiani. Furono costretti a uscire fuori casa per poi essere barbaramente crivellati di colpi di arma da fuoco. I corpi dei due fratelli Fortuna rimasero per tutta la giornata sul ciglio della strada perché nessuno ebbe il coraggio di spostarli.

  • Fermo - 16/06/2016

    In questi giorni pia...

    In questi giorni piangiamo la scomparsa di Fabio Centoni, 36enne di Amandola.

    Un ragazzo gentile, educato e cordiale che se ne è andato prematuramente. Dopo il periodo universitario trascorso a Macerata, era tornato ad Amandola dove viveva con i suoi genitori ed aveva ottenuto una borsa lavoro tramite cui si divideva tra Comune e ospedale, e durante le ore di lavoro come centralinista.

    Lo vogliamo ricordare come un ragazzo fiero e determinato in ogni ambito professionale.

    Nel dolore della comunità di Amandola, ci uniamo affettuosamente al cordoglio dei suoi cari.

  • Fermo - 15/06/2016

    In questi giorni si...

    In questi giorni si è tenuta la cerimonia per l’intitolazione della sala dell’Ufficio Denunce della questura di Milano al vice brigadiere Giovanni Ripani, ucciso il 17 novembre1976 in Piazza della Vetra a Milano, nel corso di una violenta sparatoria con alcuni rapinatori della banda Vallanzasca che stavano per assaltare una banca.

    Il vice brigadiere Ripani era originario di Altidona, in servizio nella sezione volanti della questura di Milano e promesso sposo nella primavera successiva. Purtroppo il destino ha voluto che quella mattina nell'intervento alla banca si scontrasse con tre pericolosi assassini, capeggiati dal capobanda Renato Vallanzasca. Ripani morì durante il ricovero in ospedale.

    Per la comunità di Altidona, Giovanni è un eroe nell’accezione più nobile della parola, un uomo dotato di virtù eccezionali che lo hanno portato ad accettare il sacrificio più grande, quello di donare la propria vita per difendere l’incolumità di cittadini inermi.

  • Fermo - 13/06/2016

    A soli 19 anni ci la...

    A soli 19 anni ci lascia Andrea De Santis, giovane musicista di Campiglione.

    Un destino beffardo ce lo ha portato via. Un ragazzo così allegro e pieno di vita.

    Andrea era molto conosciuto tra i ragazzi della zona, aveva frequentato il Liceo Sociopsicopedagogico 'Annibale Caro' di Fermo e, seguendo la sua passione per la musica, in particolare per la batteria, aveva studiato presso l'Accademia musicale Lizard a Porto San Giorgio. A breve sarebbe uscito un suo album.

    Il "De Sa", come lo chiamavano gli amici, ci ha lasciato all'improvviso, ma il suo ricordo, così come la sua musica, vivrà ancora nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

  • Fermo - 11/06/2016

    L'11 giugno 2004 ven...

    L'11 giugno 2004 veniva istituita la provincia di Fermo, rappresentata con la sigla FM.

    La legge n. 147 ha ricostituito la provincia, sebbene i confini siano diversi da quelli di quando fu soppressa nel 1860. Precedentemente a quest'ultima data, con la battaglia di Castelfidardo e l'annessione delle Marche al Regno
    d'Italia, nella regione esistevano sei province: Ancona, Ascoli, Camerino, Fermo, Macerata e Pesaro. Il governo piemontese, in un primo momento, aveva espressamente conservato la ripartizione territoriale pontificia preesistente, ma dopo sole due settimane il decreto Minghetti soppresse le province di Fermo
    e Camerino unendole rispettivamente ad Ascoli e Macerata (22 dicembre 1860).

    Le due ex delegazioni furono mantenute come circondari.
    Solo dal secondo dopoguerra si riaccese in zona l'interesse per la
    ricostituzione della provincia per arrivare concretamente nel 2000 quando i sostenitori sfruttarono un patto politico tra Forza Italia e Lega Nord inteso a privilegiare, l'istituzione di nuovi enti provinciali nel territorio italiano.

    Per primo ci provò il deputato Cesetti ma poi andò in porto con il compianto onorevole Zama che tradusse tutto in legge.

  • Fermo - 09/06/2016

    Il 9 giugno del 1889...

    Il 9 giugno del 1889 (centenario della Rivoluzione francese), il popolo fermano, a condanna dei tempi nefasti, posizionò una lapide celebrativa intitolata a Giordano Bruno, proprio nel luogo dove i frati di Guzman compirono il proprio mandato. La lapide fu installata sulle mura dell'Archivio Notarile.

    La comunità dei frati, presente anche a Fermo, seguì le orme di San Domenico di Guzman, attraverso il ministero della predicazione per diffondere e difendere le verità della fede cattolica.

    San Domenico fu in visita a Fermo nel 1214 all'età di 43 anni e predicò dall'altare della chiesa di San Tommaso, vicino all'odierna piazza del Popolo, ai piedi del Girone dove, qualche anno più tardi, avrebbero costruito l'arcigna rocca, e dove, qualche anno prima, l'imperatore tedesco Barbarossa aveva bruciato la grande cattedrale posta in cima al colle.

    A seguito di questa visita, qualche anno dopo, nel 1233, i Padri Predicatori di Fermo vollero edificare un tempio più grande, dedicato al proprio fondatore. Nacque così la chiesa di San Domenico.

  • Fermo - 09/06/2016

    Con la Bolla Pontifi...

    Con la Bolla Pontificia del 9 Giugno del 1830 vennero a crearsi le Parrocchie dei Santi Vincenzo ed Anastasio e quella di Santa Maria delle Grazie in Garulla ad Amandola.

    Gli edifici risalgono entrambi al XV secolo e dipendevano dall’Abbazia dei Santi Vincenzo ed Anastasio, sita in località Casalicchio, sede dell’antico omonimo monastero Benedettino fondato nel sec. VIII, se non addirittura ai tempi di San Benedetto; comunque citato in un documento del 1073.

    La storia racconta che gli abitanti di Garulla, sia per il lungo tragitto che dovevano percorrere per recarsi alla messa, sia perché questo risultava essere impervio e attraversato da sette fossi da oltrepassare, chiesero lo smembramento in due distinte Parrocchie.

  • Fermo - 07/06/2016

    In questi giorni ci...

    In questi giorni ci ha lasciato Giuseppina Perini, 48enne di Sant'Elpidio a Mare.

    Giuseppina era una donna gentile, cordiale e riservata. Qualche anno fa aveva anche sfilato come dama dell'Ente rievocazioni storiche alla Contesa del secchio.

    Nel dolore della scomparsa ci stringiamo al padre Franco, volto molto conosciuto a Sant'Elpidio a Mare, essendo stato per anni agente di polizia municipale e poi anche consigliere comunale, alcuni anni fa, in una lista civica.

    E nel dolore ci stringiamo affettuosamente al marito Fabrizio e ai suoi tre figli.

  • Fermo - 18/12/2015

    18 dicembre 2014 - U...

    18 dicembre 2014 - Un anno fa se ne andava Virna Lisi

    Virna Lisi fu, ad unanime giudizio di critica e pubblico, una delle donne più belle della storia del cinema. Con la maturità ebbe un'evoluzione artistica e umana straordinaria, in termini di bravura e consapevolezza del ruolo di attrice. Una crescita, questa, che consegnò il suo fascino all'immortalità. Con il passare degli anni partecipò a grandi ed importanti pellicole, confrontandosi con l'avanzare del tempo con coraggio ed orgoglio, senza mai tentare di mascherarlo.

    Morì improvvisamente a Roma il 18 dicembre 2014, un anno dopo la scomparsa dello storico marito e compagno di vita, Franco Pesci.

    Ci piace immaginare che anche quel giorno fosse serena, consapevole, con quella eleganza che l'ha sempre contraddistinta e che ha fatto innamorare intere generazioni.

  • Fermo - 17/12/2015

    Il 17 dicembre 1973,...

    Il 17 dicembre 1973, all'aeroporto di Roma-Fiumicino, si consumò una delle stragi più sanguinose mai avvenute nel nostro Paese. Una strage però, inspiegabilmente dimenticata. Erano le 9 di mattina quando un commando di quattro terroristi palestinesi venne intercettato all'aeroporto di Fiumicino dagli agenti di sicurezza israeliani. E' una mattanza.
    Vengono uccise barbaramente 32 persone inermi. Passeggeri d'aereo, tecnici e addetti alla sicurezza. Ci fu chi morì ucciso dallo scoppio di granate al fosforo, chi morì carbonizzato e chi venne assassinato a sangue freddo.

    Tra le vittime ci fu Antonio Zara, un finanziere di soli 20 anni che quel giorno maledetto era in servizio doganale. Quando le prime due bombe andarono a bersaglio, esplodendo all'interno di un aereo, i terroristi si avviarono in direzione di un secondo velivolo, fermo in pista, per prendere in ostaggio i passeggeri e compiere una violenta azione di fuoco. Il giovane finanziere non esitò, lanciandosi da solo, con un arma in pugno, contro il commando armato. Venne sorpreso alle spalle da un terrorista e, dopo aver rifiutato alcune condizioni, tentò una reazione. Venne giustiziato nel mezzo della pista.

    Antonio Zara venne successivamente decorato con la medaglia d'oro al valore militare.

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