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  • Brescia - 06/07/2016

    Si è spento Felice Ghedini

    In questi giorni la comunità di Lumezzane ha salutato uno storico e grande esponente dell’imprenditoria bresciana: Felice Ghidini, spentosi lo scorso 2 luglio alla veneranda età di 100 anni.

    Felice è stato il brillante titolare della storica azienda di produzione di cavatappi “Fratelli Ghidini Bepi”, fondata con il fratello prima della Seconda Guerra Mondiale, oggi rinominata “Ghidini Cipriano srl” e specializzata nella produzione di articoli casalinghi. Era un uomo che, nonostante avesse sempre i piedi ben saldi a terra, aveva una mentalità da sognatore, due virtù che decretarono il suo successo imprenditoriale e nella vita. Lungo la sua avventura dovette affrontare anche due gravi perdite, quella della moglie e di un figlio deceduti in un incidente stradale, ma grazie alla sua forza di volontà, all’affetto dei suoi cari e alla sua fulgida speranza, riuscì a tornare a sorridere e ad apprezzare la vita come solo lui sapeva fare.

    Un uomo che ha fatto la storia dell’industria bresciana con un’impressionante lungimiranza, sempre con umiltà e nel rispetto degli altri. La comunità di Lumezzane gli sarà per sempre grata, custodendo con orgoglio il suo ricordo.

  • Brescia - 28/06/2016

    L’anno scorso la com...

    L’anno scorso la comunità di Rezzato piangeva la scomparsa di Giuseppe Mascia, di 52 anni, rimasto coinvolto in un tragico incidente in moto nella galleria a Tremosine.

    Giuseppe era originario di Cagliari e si era trasferito nel bresciano da relativamente poco tempo, abbastanza comunque per diventare parte della vita della comunità e stringere moltissime amicizie. Si trasferì quando l’azienda di cui era titolare, la Oil Service, da Quartu aveva spostato la sede nella zona industriale a Nord del paese.

    Onesto, dedito al lavoro e innamorato della sua famiglia, Giuseppe era sicuramente un uomo che apprezzava le piccole cose della vita ed era sempre grato per poter stare insieme ai suoi cari e ai suoi amici. La comunità di Rezzato, che ha avuto la fortuna di incontrare Giuseppe, accoglierlo e farlo diventare uno di loro, non dimenticherà mai la sua personalità e la sua bontà, portando per sempre il suo inestimabile ricordo nel cuore.

  • Brescia - 20/06/2016

    Un anno fa la comuni...

    Un anno fa la comunità di Fiesse piangeva la scomparsa del “suo” poliziotto, Mauro Anelli, ex agente di polizia a cui tutti erano molto affezionati, stroncato da una terribile malattia con cui lottava da tempo con tanta forza e dignità.

    Mauro era da circa 2 anni in pensione, prima di allora per decenni aveva prestato servizio alla comunità, indossando la divisa della Polizia di Stato presso la Questura di Brescia. Un uomo infaticabile, determinato collaboratore di Avis e Pro Loco e spesso organizzatore di sagre, feste e rievocazioni risorgimentali. Mauro dava tutto se stesso per la comunità, cercando sempre di promuovere valori basilari come quelli di solidarietà e condivisione, negli ultimi tempi anche attraverso il suo impegno politico nel consiglio comunale.

    Fiesse è orgogliosa di avere avuto la fortuna di avere un uomo come lui, parte della comunità. Ognuno porterà per sempre nel proprio cuore tutti i momenti preziosi passati con Mauro e non smetterà mai di ricordarlo con affetto e di onorarlo e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto.

  • Brescia - 20/06/2016

    In questi giorni la...

    In questi giorni la comunità di Bettole di Castenedolo ha dato il suo sentito addio a Simone Basile, ricercatore 28enne scomparso improvvisamente lo scorso 3 giugno a Birmingham, lasciando nel lutto la sua amata famiglia, i suoi amici e colleghi e tutti i suoi cari.

    Simone era un ragazzo solare e intelligente, dal 2014 aveva lasciato l’Italia per iniziare il dottorato in Inghilterra, collaborando in un progetto di ricerca, subito dopo aver conseguito la laurea in chimica all’Università di Pavia. Amava la vita e l’avventura, ed era affascinato dal mondo che lo circondava.

    La comunità di Castenedolo non può che esprimere il proprio dolore per la sua scomparsa e stringersi intorno alla famiglia, promettendo di ricordare per sempre il sorriso di Simone e la sua passione per la vita, custodendo il ricordo del fantastico ragazzo che era.

  • Brescia - 15/06/2016

    L’anno scorso la com...

    L’anno scorso la comunità di Adro piangeva la scomparsa di Fabio Vezzoli, giovane artigiano di 34 anni molto conosciuto rimasto coinvolto in un tragico incidente stradale.

    Fabio era un ragazzo sempre allegro e con il sorriso stampato in faccia. Chi lo conosceva lo descrive come una persona posata, che tanto a scuola che nella sua attività metteva tantissima passione e moltissimo impegno. Dopo avere frequentato le medie si era diplomato all'Itis Marzoli di Palazzolo, e dopo il diploma aveva sempre lavorato con forza di volontà e talento. Da pochi anni aveva anche dato vita ad una attività artigianale autonoma insieme ad un amico nel campo della costruzione di mobili e arredamento in legno per esterni e giardini.

    Tutto il paese lo considerava un bravo ragazzo, in gamba, sempre disponibile e molto generoso. La comunità di Adro non dimenticherà mai Fabio, la sua energia e la sua solarità, portando avanti il suo ricordo nel tempo e facendo tesoro dei momenti felici passati con lui.

  • Brescia - 14/06/2016

    Le comunità di Artog...

    Le comunità di Artogne e Ospitaletto piangono la tragedia avvenuta alla Ferrosider, dove Gian Domenico Benzoni, operaio di 50 anni, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente sul lavoro lasciando un vuoto nel cuore di tutta la comunità.

    Gian Domenico viveva ad Artogne con la moglie e la figlia adolescente, ed era molto stimato e conosciuto dalla comunità, che trovava in lui sempre un uomo altruista, gentile e generoso. Un uomo buono, semplice, che amava stare con la famiglia e molto dedito al lavoro.Dipendente da tempo della Simin, lavorava da circa 20 anni nei capannoni dello stabilimento della Ferrosider di Ospitaletto in qualità di responsabile del carico dei camion. Svolgeva il suo lavoro magistralmente e con impegno, da tutti definito un operaio esperto ed accorto. I colleghi, in segno di omaggio al loro amico e collega, hanno proclamato 8 ore di sciopero e chiesto ai vertici aziendali un incontro per chiarire la dinamica della tragedia.

    La comunità di Artogne si stringe attorno alla famiglia, ricordando il cuore buono di Gian Domenico e promettendo di non dimenticare mai il suo volto, la sua gentilezza e la sua personalità.

  • Brescia - 13/06/2016

    La comunità brescian...

    La comunità bresciana in questi giorni piange la scomparsa di Piero Faini, tra i più noti imprenditori e filantropi della Valle del Garza, dipartito l’11 giugno lasciandoci con un doloroso vuoto che potrà essere colmato solo dall’affetto del suo ricordo.

    Piero risiedeva a Nave, paese dove era da sempre stimato e conosciuto per la persona buona e onesta che era. Era un uomo molto attivo nel campo sociale, pronto sempre a dare una mano spinto dal suo proverbiale altruismo.

    E' stato un imprenditore intelligente che sapeva che era necessario umanizzare sempre di più il mondo del lavoro e aiutarsi a vicenda. Tra le sue opere per il bene della comunità sono in dimenticabili la gita in Conche con il trasporto in elicottero per gli anziani da lui sovvenzionata un paio di anni fa e la cessione in comodato d’uso gratuito del locale in via Vittorio Veneto per le Associazioni.

    La comunità di Brescia si stringe attorno ai suoi amici, cari e famigliari nel ricordare l’animo buono di Piero, promettendo di conservare per sempre la sua memoria e fare tesoro dei suoi insegnamenti e della sua filosofia di vita.

  • Brescia - 13/06/2016

    21 anni fa il mondo...

    21 anni fa il mondo della musica piangeva la scomparsa di Arturo Michelangelo Benedetti, superbo pianista classico di origini bresciane, considerato uno dei più grandi interpreti del XX secolo: Per via dell'unicità del suo tocco e delle perfezioni timbriche che restituivano all'ascoltatore un’esecuzione sempre raffinata, è da molti considerato il più importante pianista italiano accanto a Ferruccio Busoni.

    A quattro anni Arturo, nato a Brescia nel 1920 da genitori umbri appassionati e acculturati in ambito musicale, entra al Civico Istituto Musicale Venturi, dove studia con Paolo Chimeri. Successivamente completa i suoi studi al Conservatorio di Milanao e all'età di diciotto anni dà inizio alla sua carriera internazionale partecipando al Ysaÿe International Festival di Bruxelles, dove si classifica al settimo posto facendosi notare dal grande Rubinstein, che era in giuria, e che commentò affermando che il giovane pianista "fece un'esecuzione insoddisfacente, tuttavia diede ampia dimostrazione della sua impeccabile tecnica".

    Da quell’anno la carriera musicale di Arturo brillò nel cielo internazionale, coronata dal commento di Paderewski, che dopo averlo sentito suonare ancora giovanissimo esclamò: "È nato il nuovo Liszt!". In seguito divenne anche professore di pianoforte nel Conservatorio di Bologna e organizzò diversi corsi di perfezionamento.

    Le sue esecuzioni rispecchiavano la sua personalità, amava essere preciso, approfondire la partitura, rispettarne perfettamente gli elementi strutturali, trovando scrupolosamente un equilibrio espressivo unitario. Compiva ogni volta un'intensa attività di ricerca che sarebbe riduttivo definire "eccesso di perfezionismo".

    La comunità di Brescia è ancora oggi molto orgogliosa di aver dato i natali ad un grande pianista che ha regalato fortissime emozioni, che è stato in grado di esprimere e dare vita alle note scritte sugli spartiti dei grandi compositori con una attenzione meticolosa e magistrale diretta all’emozione, all’introspezione e ad un’esecuzione quasi sacrale di ogni brano, sempre alla ricerca della realizzazione.

  • Brescia - 06/06/2016

    4 anni fa la comunit...

    4 anni fa la comunità bresciana piangeva la scomparsa di un uomo tanto buono quanto giusto: se ne andava Pietro Beschi, padre del Vescovo Francesco Beschi e molto conosciuto del bresciano.

    Pietro da un po’ di tempo viveva a Bergamo, assieme al figlio maggiore Francesco, Vescovo della Diocesi, ma passò grand parte della vita a Brescia, costruendo una importante carriera in Ferrovia, dove era entrato ancora adolescente, durante la guerra. La sua intelligenza, unita a umiltà e tenacia, lo portò a divenire Capo stazione titolare a Brescia negli anni ’80.

    E’ sempre stato molto apprezzato dalla comunità per le doti umane e il suo spirito energico e solare, fu padre di una famiglia felice di 5 figli, cresciuta nel rispetto profondo, nella semplicità del quotidiano e nei valori cristiani.

    Pietro ha lasciato un vuoto nella comunità che ancora oggi si fa sentire, ma grazie ai suoi insegnamenti e alla sua speranza ognuno di noi si rincuora, sapendo che il suo ricordo continuerà a vivere nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sul loro cammino.

  • Brescia - 02/06/2016

    4 anni fa La comunit...

    4 anni fa La comunità di Calvisano piangeva la scomparsa di Paolo Vitali, giovane di soli 16 anni a cui tutti erano molto affezionati, rimasto coinvolto in un tragico incidente.

    Paolo era un ragazzo sveglio e sempre allegro, con i suoi divertimenti, le sue passioni, i suoi sogni e tanta voglia di vivere e scoprire. Aveva frequentato l’indirizzo informatico dell’Itis “Bonsignori” di Remedello, per poi andare a lavorare nella ditta di autotrasporti della famiglia Vitali.

    Gli amici e la famiglia ricordano la solarità di Paolo, un ragazzo pieno di vita e di voglia di fare, di divertirsi, di viaggiare e di trovare sempre nuove possibilità di crescita e di interesse. La comunità di Calvisano ancora oggi non dimentica tutto ciò che Paolo era e continua a ricordarlo, facendo sentire tuttora alla famiglia il proprio silenzioso e solidale supporto e continuando a custodire i tanti momenti felici passati insieme.

  • Brescia - 30/05/2016

    Oggi la comunità di...

    Oggi la comunità di Brescia si unisce nel lutto per salutare un’ultima volta Luciano Silveri, 88enne molto conosciuto e apprezzato che sabato scorso si è arreso alla lunga malattia che da tempo affrontava con serenità e coraggio.

    Luciano era una colonna portante della comunità, molto attivo negli ambienti del volontariato e parte fondamentale di tantissime istituzioni cittadine del passato. Negli anni Settanta, ad esempio, era stato nel direttivo della fondazione Asm promuovendo le sperimentazioni del teleriscaldamento e collaborato con varie istituzioni come l’Editrice La Scuola e la Fondazione Tovini.

    Da anni, al nascere delle prime cooperative sociali, Luciano si era gettato nel mondo dell’aiuto per il prossimo, partendo dalla cooperativa “Il Calabrone” e dando voce agli ultimi e agli esclusi. Nel 1990 proseguì la sua opera fondando”Myosotis”,ente a favore degli affetti da Hiv.

    Tutto il bene che Luciano ha fatto nella sua vita lo ha fatto per gli altri, per promuovere una comunità più unita e attenta ad ogni singolo membro. E’ stata una fonte d’ispirazione per tutti e continuerà ad esserlo negli anni, perché la comunità di Brescia non dimenticherà mai questo grande uomo, la sua passione e i suoi valori, portando per sempre il suo ricordo nel cuore e ringraziandolo per sempre per la sua bontà e il suo altruismo.

  • Brescia - 26/05/2016

    L’anno scorso la com...

    L’anno scorso la comunità bresciana piangeva la scomparsa di una grande donna, che nella sua vita è riuscita a fare la differenza e a dare una speranza concreta a tanti bisognosi in difficoltà: ci lasciava Enrica Lombardi, imprenditrice che rivoluzionò il suo mondo a suon di solidarietà, la serenità e la compassione.

    Enrica, originaria di Castenedolo, era una persona gioiosa, serena e amica di tutti, una donna che si impegnava quotidianamente per creare un mondo migliore. Fu la prima donna a prendere in mano le redini dell'azienda di abbigliamento per donne di famiglia, e nei suoi anni da manager decise di trasformare il concetto del lavoro recuperando quella dimensione di solidarietà che tanto mancava, vestendo i panni della proletaria con generosità e umiltà per comprendere al meglio la situazione del paese.

    Ma il suo impegno nel sociale andava ben oltre il suo luogo di lavoro, Enrica fu una delle prime «laiche» a farsi missionaria per aprire il suo cuore alle zone più disperate dell’Africa. Grazie alla sua forza di volontà, centinaia di bambini profughi in fuga si salvarono e trovarono un contatto con un mondo altruista e generoso, che dava loro una seconda possibilità. Immaginò un'azienda in grado di lavorare armoniosamente e sostenere al contempo tanti progetti solidali, lanciando da un lato il suo gusto semplice ed economico nella moda e dall’altro spendendo tutte le sue energie per aiutare il prossimo. Le furono dedicati 2 premi, il Città di Brescia-Laura Bianchini e il Premio Cuore Amico, a testimoniare il coraggio e l’animo di una vera missionaria, per la quale le cose più importanti erano salvare vite, difendere gli indifesi e aiutare i bisognosi.

    Castenedolo, così come Brescia e tutta l’Italia, ringrazia Enrica per tutti questi anni di lotta, di solidarietà, di generosità e di passione. Chiunque abbia avuto la grande fortuna di incontrarla non può che portarla nel cuore e imparare ancora molto dai suoi insegnamenti. Ciao Enrica, grazie per tutto quello che hai fatto.

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