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  • La Spezia - 07/05/2016

    Un anno senza Ramon:...

    Un anno senza Ramon: era il 6 maggio del 2015, quando Ramon Bertucci diceva addio per sempre alla sua famiglia, agli Ultras dello Spezia, e a tutte le persone che lo conoscevano.
    Ramon si è spento per una brutta malattia a soli 48 anni, lasciando un grande vuoto in tutti quelli che avevano avuto il privilegio di conoscerlo.

    Oltre a essere stato un personaggio di primo piano all’interno della tifoseria spezzina per ben trent’anni, l’uomo aveva anche gestito, in passato, lo storico locale Bulldog, ed era inoltre conosciuto dalle tifoserie di tutta Italia. Ramon, infatti, era uno che non passava inosservato: capelli ricci e lunghi, fisico massiccio, e un carattere solo in apparenza burbero e severo, ma che in realtà nascondeva un animo generoso e altruista. Durante il suo ricovero, la Curva Sud della Roma gli aveva persino dedicato uno striscione di solidarietà.

    Ramon amava viaggiare, soprattutto a bordo della sua moto, in compagnia della moglie, che condivideva con lui la passione per le Harley Davidson.

    Oggi, il ricordo di Bertucci è ancora vivo in tutti coloro che gli volevano bene e lo stimavano per le sue qualità umane e il suo carisma.

  • La Spezia - 05/05/2016

    È con incredulità e...

    È con incredulità e dolore che la nostra città, nella serata di ieri, ha appreso della morte inaspettata e prematura di Marco Simonetti, attuale vice presidente del Gruppo Contship Italia per lo Sviluppo e la Riorganizzazione, e vice presidente dello Spezia Calcio.

    Simonetti era nato a Roma 63 anni fa, e si era laureato con lode in ingegneria chimica all’università di Genova. Dopo un periodo di formazione all’estero, l’uomo, a soli 34 anni, era già direttore generale della Badoni, società del gruppo Falck, mentre, nel 1995, era entrato nello Spezia Container Terminal del gruppo Contship. Qui, aveva ricoperto vari incarichi, fino a che, nel febbraio scorso, era arrivata la nomina a vice presidente, quasi contemporaneamente a quella di vice presidente dello Spezia calcio. La predisposizione di Marco per il gioco di squadra, unita alla sua passione per il basket, gli aveva permesso di raggiungere notevoli traguardi personali e aziendali.

    Tra il 2004 e il 2006, Simonetti si era, inoltre, dedicato alla nautica con Azimut Benetti, e, da poco, il suo nome era stato accostato anche alla costituenda Autorità Portuale di Genova e Savona, per la quale era ritenuto uno dei papabili presidenti.

    Una carriera brillante, dunque, quella di Simonetti, e una vita sempre dedicata al lavoro e all’impresa, stroncata bruscamente e senza preavviso. “Non mi piace l’etichetta di ‘Miracolo di La Spezia’, da noi non è accaduto alcun miracolo, né nessuno ci ha mai regalato nulla. I risultati cui siamo pervenuti sono il frutto di un grande lavoro, tanta applicazione, seria organizzazione ispirata dalla filosofia varata dal nostro fondatore, l’indimenticabile Angelo Ravano, e portata avanti nel massimo rigore”: erano state queste le parole con cui l’imprenditore aveva commentato, qualche anno fa, l’assegnazione di un premio legato allo shipping.

    Tutto il mondo della portualità spezzina e dello Spezia Calcio ha espresso profondo dolore e sconcerto per la scomparsa improvvisa di Marco Simonetti, un grande imprenditore che, grazie alla sua determinazione e al suo impegno costante, aveva raggiunto traguardi considerevoli e degni di nota.

  • La Spezia - 04/05/2016

    Uno dei personaggi p...

    Uno dei personaggi più significativi e importanti nell’ambito della storia marittima e portuale della nostra città ci ha lasciati: Umberto Fontana.

    L’uomo, di Aulla, era il precursore dell’attività di spedizioniere doganale nel porto della Spezia; oltre a essere il fondatore e il primo Presidente dell’Associazione Spedizionieri Doganali, aveva infatti svolto il mestiere di spedizioniere per il gruppo Ferruzzi e Carapelli. Fontana aveva iniziato la sua attività nel primo dopoguerra, gestendo la storica Agenzia Marittima Giacopini, fondata dal suocero Mario, il quale aveva, a sua volta, raccolto l’eredità dell’agenzia dal padre Eligio Giacopini all’inizio degli anni ’30, dando grande sviluppo al settore delle pratiche doganali.
    Nel 1992, Fontana aveva dato una svolta notevole alle sue attività, acquistando l’azienda storica Dario Perioli S.p.A., che è diventata leader nel settore delle spedizioni internazionali, e partner di compagnie d’armamento e di navigazione, e che oggi è amministrata dai figli Eligio e Andrea.

    Le Associazioni del mondo portuale e Confindustria La Spezia ricordano Umberto Fontana come il pioniere dell’associazionismo delle professioni portuali alla Spezia: con lui, infatti, si sono gettate le basi per costruire le rappresentanze che oggi sono la forza della comunità portuale in seno a Confindustria La Spezia.

    La comunità portuale ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Umberto, che a luglio avrebbe compiuto 97 anni, sottolineando le grandi qualità professionali e le profonde doti umane che gli hanno permesso di lasciare un’impronta decisiva nella storia marittima e portuale della città, in più di 50 anni di storia.

  • La Spezia - 03/05/2016

    Era il 3 maggio del...

    Era il 3 maggio del 1975, quando il Cardinale Giuseppe Siri, alla presenza di molti altri vescovi, consacrò il più importante luogo di culto cattolico della Spezia, la cattedrale di Cristo Re.

    Nel 1927, quando Papa Pio XI istituì la nuova diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato, la nostra città divenne sede episcopale, e, due anni dopo, l'antica chiesa di Santa Maria Assunta fu elevata a pro-cattedrale della nuova diocesi. Si pensò subito alla costruzione di una nuova cattedrale, e il luogo prescelto fu quello dove prima sorgeva il convento dei cappuccini, sulla spianata del colle abbattuto negli stessi anni per unire i quartieri storici della città a quelli orientali.

    La storia della chiesa che domina Piazza Europa iniziò nel 1930, quando, al concorso voluto dal vescovo Giovanni Costantini, parteciparono 117 architetti con 92 progetti; quello vincitore venne presentato dall'architetto Brenno Del Giudice insieme al pittore Guido Cadorin, ma i lavori iniziarono ben 25 anni più tardi, a metà degli anni cinquanta.

    Nel 1956, venne incaricato del nuovo progetto l'architetto razionalista Adalberto Libera, il quale volle sfruttare le potenzialità offerte dalla posizione del luogo sopraelevato sull’ampia piazza Europa, enfatizzando la monumentalità della cattedrale. Dopo la morte di Libera, nel 1963, i lavori non erano ancora terminati, e, a quel punto, il progetto venne affidato all’architetto spezzino Cesare Galeazzi, il quale vi apportò alcune modifiche. È il 1975 quando la cattedrale venne finalmente terminata, e, il 3 maggio, consacrata e intitolata a Cristo Re dei secoli.

    La cripta della chiesa è un ambiente a volta, in cui sono conservate le reliquie di San Venerio, di Itala Mela, e dei primi vescovi della diocesi, monsignor Giovanni Costantini e monsignor Giuseppe Stella; in un ambiente collegato alla sacrestia della cripta, si trova anche la tomba del terzo vescovo, mons. Siro Silvestri.

  • La Spezia - 03/05/2016

    Non ce l’ha fatta do...

    Non ce l’ha fatta don Gianni Bocchi a sconfiggere la malattia contro la quale lottava: se n’è andato domenica scorsa, all’età di 87 anni.

    Don Bocchi era stato ordinato sacerdote nel 1957 e, per diversi anni, aveva fatto il parroco al Canaletto. Negli ultimi tempi, si occupava del servizio delle confessioni nella parrocchia di Nostra Signora delle Neve, e aveva anche prestato il suo servizio come missionario in Camerun. Tutti lo ricordano come un uomo buono e generoso, sempre attento ai bisogni dei più poveri e dei meno fortunati, sull’esempio di don Bosco.

    La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio in tutti quelli che lo conoscevano, e che hanno sempre ammirato le sue doti umane di sacerdote e di missionario.

  • La Spezia - 02/05/2016

    Il 25 aprile scorso,...

    Il 25 aprile scorso, Luni ha intitolato una piazza in ricordo di don Albino Bellangelo, parroco di Casano dal 1938 al 1946.

    Durante la guerra, il sacerdote rivestì, infatti, un ruolo importante all’interno della piccola comunità di Casano, offrendo ospitalità e rifugio agli sfollati, e facendo da intermediario tra le forze tedesche d’occupazione e i patrioti.

    In particolare, c’è un episodio che ha reso don Albino degno di essere ricordato: nel 1944, dopo la cattura di un soldato repubblichino, le forze tedesche arrivarono in paese e fecero prigionieri 17 giovani, minacciando di fucilarli e di dar fuoco a Casano. Fu allora che don Albino andò fino al campo partigiano riuscendo, dopo lunghe trattative, a liberare il prigioniero, salvando il paese dalla distruzione nazifascista.

    Nonostante la morte della sorella in un bombardamento aereo del 1945, il sacerdote, anche nei momenti più bui e drammatici, è sempre riuscito a fornire aiuto e conforto alla popolazione, fondando un coro popolare e, qualche mese prima del 25 aprile, una delle prime sezioni del partito cattolico in Val di Magra. Don Albino è stato, insomma, un personaggio che ha lasciato il segno durante gli anni difficili del conflitto, ed è per questo che, anche dopo 70 anni, una folla di persone ha voluto commemorarlo, radunandosi sotto la targa commemorativa posta in ricordo di un prete tanto esemplare ed eroico.

  • La Spezia - 30/04/2016

    Ieri, una morte impr...

    Ieri, una morte improvvisa si è portata via Augusto Marchi, comandante 71enne dei Battellieri del Golfo.

    L’uomo, Vincè per gli amici, era un grande amante dello sport, e svolgeva anche diverse attività presso la sezione di judo nella PolisportivaPrati.

    Il direttore di Confartigianato Giuseppe Menchelli ha espresso il suo dolore per la scomparsa di Marchi, descrivendolo come un “uomo buono, onesto, innamorato della vita, del suo lavoro e dei suoi figli”. “Assieme” ha aggiunto Menchelli, “abbiamo vissuto l'avventura della coop Intur. È stato un successo grazie anche alla sua gioiosa determinazione. Ci mancheranno le sue battute e il suo sorriso. Un abbraccio forte ai figli e una preghiera per Vincè".

  • La Spezia - 30/04/2016

    L’altro ieri, la nos...

    L’altro ieri, la nostra città ha dato l’ultimo saluto a Umberto Campanini, imprenditore spezzino e proprietario della nota Casa della Penna, il conosciutissimo negozio in via Prione 87.

    Campanini se n’è andato all’età di 75 anni, dopo che, a gennaio, la sua storica attività era stata riconosciuta “Bottega storica” con una prestigiosa targa: a seguito del riconoscimento istituito nel 2009, è stato infatti redatto un albo per valorizzare le realtà che rappresentano, considerato il loro radicamento nel tessuto urbano e nel vissuto quotidiano dei cittadini, un elemento di memoria storica importante e una testimonianza preziosa di cultura e tradizione, al punto da diventare parte integrante del patrimonio culturale della città stessa.

    L'amica Cristina Tedesco, interpretando un po’il pensiero di tutti quelli che conoscevano Campanini, ha espresso il suo cordoglio con queste parole: "Rivolgo un ultimo saluto ad un caro amico nonché grande commerciante di Spezia. Ciao Umberto."

  • La Spezia - 29/04/2016

    Il 29 aprile del 195...

    Il 29 aprile del 1957, moriva Itala Mela, mistica, teologa e religiosa spezzina.

    Itala Mela era nata a Spezia nel 1904, da genitori non credenti. Studentessa al liceo classico Lorenzo Costa, la giovane, nel 1920, aveva sofferto molto a causa della morte del fratellino malato, evento che l’aveva spinta a dichiararsi atea. È però a Genova, quando Itala Mela era iscritta alla facoltà di lettere classiche, che la donna si era riavvicinata alla fede, in un momento di crisi: nel 1923, infatti, era entrata nella FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), ricoprendo ruoli sempre più importanti, fino a diventarne dirigente nazionale.

    Dopo la laurea nel 1928, Itala aveva vissuto una profonda esperienza religiosa a Pontremoli: aveva infatti visto venire su di lei un raggio di luce dal tabernacolo, e aveva sentito le parole: “tu la farai conoscere”. La donna aveva interpretato questa frase come una missione da compiere, in riferimento alla Trinità, e aveva deciso di entrare in un monastero benedettino in Belgio, ma era stata costretta a rinunciarvi perché malata gravemente. Tuttavia, una lettera dal Belgio, l’aveva invitata a immergersi nella Trinità, e a cambiare nome: Maria della Trinità. Nel 1933, aveva poi terminato il noviziato benedettino con la professione come Oblata del Monastero in San Paolo fuori le Mura, a Roma. Da quel momento, il centro della vita di Itala Mela era diventato quello di far conoscere il mistero dell’Inabitazione della Trinità, descritta come uno stato di grande gioia e piacere fisico, in cui si percepiscono nel proprio cuore le Tre Persone della Trinità.

    Le spoglie di Itala sono conservate nella cripta della cattedrale di Cristo Re, dove è impresso il simbolo delle tre dita della mano destra rivolte verso l'alto dal lato opposto al palmo, a indicare la devozione al culto trinitario. Inoltre, alcuni dei suoi manoscritti originali si trovano nell’Istituto di Scienze Religiose Niccolò V della Spezia, che sorge presso la sede della FUCI locale, dove Itala Mela aveva prestato servizio.

    Il 12 giugno 2014, fu dichiarata Venerabile, e, il 14 dicembre 2015, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata il cardinal Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando la Congregazione a promulgare alcuni decreti, tra i quali quello relativo a un miracolo attribuito all'intercessione di Itala Mela, tappa necessaria alla futura beatificazione.

  • La Spezia - 28/04/2016

    Il 28 aprile di un a...

    Il 28 aprile di un anno fa, la nostra città apprendeva la terribile notizia dell’improvvisa e prematura morte di Raffaella Aiello.

    La donna, residente a Cadimare, aveva solo 53 anni, ed era molto conosciuta nell’ambiente del Palio del Golfo perché madre di un giovane vogatore juniores dell’armo del Porto Venere.

    Il Comitato delle borgate e la Lega canottaggio hanno rinnovato, a un anno di distanza, la loro vicinanza al giovane vogatore, a tutta la famiglia di Raffaella Aiello e anche alle borgate di Porto Venere e di Cadimare.

  • La Spezia - 27/04/2016

    Oggi si ricorda mons...

    Oggi si ricorda monsignor Edoardo Ricci, nato il 27 aprile del 1928, a Pignona di Sesta Godano.

    Mons. Ricci era stato ordinato sacerdote nel 1950 e, dopo la laurea in Lettere a Pisa, e in Storia ecclesiastica all’Università gregoriana di Roma, aveva ricoperto il ruolo di vicario generale della diocesi di Spezia.

    Nel febbraio del 1987, era poi diventato vescovo di San Miniato, e, qualche mese dopo, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale dal cardinale Silvano Piovanelli.

    Dal 1996 al 1999, mons. Ricci aveva celebrato il Sinodo Diocesano, il primo dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, e, nel 1997, aveva dato inizio ai restauri radicali alla Cattedrale che hanno riportato il sacro tempio al maestoso stato in cui la volle il vescovo Francesco Maria Alli Maccarani. Era stato il suo successore, monsignor Fausto Tardelli, ad inaugurare i restauri, il 30 maggio 2004. Sempre nel 2004, Papa Giovanni Paolo II aveva accettato la rinuncia di mons. Ricci al governo pastorale della diocesi di San Miniato, per raggiunti limiti d’età; da quel momento, l’uomo aveva vissuto nel Seminario vescovile di Sarzana.

    Mons. Ricci si è spento a La Spezia nel 2008, dopo aver celebrato, qualche mese prima, il suo 80esimo compleanno nella parrocchia di Fucecchio. Prima di andarsene, era anche riuscito a partecipare al pellegrinaggio diocesano a Lourdes.

  • La Spezia - 25/04/2016

    Le celebrazioni del...

    Le celebrazioni del 25 aprile di Sarzana sono dedicate a Paolino Ranieri, indimenticato sindaco partigiano della città, morto nel 2010 all’età di 98 anni.

    Paolino nasce a Sarzana nel 1912 e, rimasto orfano di padre a soli 15 mesi, va a vivere con la madre dai nonni materni; il nonno, che lavora in un biscottificio, è tra i fondatori della società di Mutuo Soccorso di Sarzana. Paolino lavora come barbiere dal 1923 al 1943, diventando anche il responsabile del gruppo giovanile del Partito comunista d’Italia di Sarzana. Seguendo le direttive del suo partito "sul lavoro nelle strutture fasciste", il giovane s’infiltra nel Dopolavoro, riuscendo a suscitare contrasti fra dirigenti e la base.

    Nel 1937, l’attività clandestina di Ranieri viene scoperta, e il giovane viene arrestato insieme a 60 antifascisti di Sarzana e di Arcola; è a Roma, durante il processo davanti al Tribunale speciale, che Ranieri dichiara pubblicamente la sua fede comunista, e viene condannato a 4 anni di carcere da scontare a Fossano.

    In libertà vigilata, nel 1940 riprende l’attività antifascista, e, il 25 luglio 1943, organizza, con altri, una manifestazione a Sarzana per la caduta del fascismo; è il 9 settembre, quando Ranieri si rifugia sui monti alle spalle delle città per organizzare la lotta partigiana. Paolino partecipa alla formazione della Brigata Ugo Muccini, e il suo nome di battaglia diventa Andrea: commissario di distaccamento e poi di brigata, gli sono affidate missioni importanti e rischiose, finché, nel 1944, viene catturato dalle brigate nere e rinchiuso nel 21esimo reggimento Fanteria alla Spezia.

    Nonostante le torture subite, Ranieri riesce a sopravvivere e ad evadere per continuare la lotta sui monti: sarà proprio lui a guidare i partigiani che liberano Sarzana.

    Dal 4 aprile 1946 al 19 maggio 1971, per ben 25 anni, il più lungo periodo consecutivo registrato, è ininterrottamente sindaco di Sarzana, e ne guida la ricostruzione e lo sviluppo.

    Paolino Ranieri è un personaggio impossibile da scordare: presidente dell’ANPI locale e consigliere nazionale dell’associazione perseguitati politici, ha anche contribuito all’apertura, nel comune di Fosdinovo, del Museo della Resistenza di Spezia e Carrara.

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