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  • Bari - 15/04/2016

    12 anni fa Noci e tu...

    12 anni fa Noci e tutta la comunità di Bari dava il suo sentito addio a Monsignor Andrea Mariano Grassi, arcivescovo cattolico che per 22 anni è stato un illuminante faro per la chiesa barese, mostrando ad ognuno di noi la strada della speranza, della solidarietà e dell’umiltà.

    Nato in una famiglia di contadini, il giovanissimo Andrea rimase orfano del padre Costantino quando aveva 5 anni. La difficile situazione famigliare ed economica lo obbligarono a lavorare nei campi fino ai 23 anni per aiutare la mamma, Rosa, dalla quale venne la prima importante spinta a inseguire la propria vocazione. Venne ordinato sacerdote nel 1953 e da lì iniziò il suo cammino all’insegna della fede, della preghiera e dell’amore.

    Un grande uomo, capace di comprendere empaticamente ogni necessità dei fedeli e avere una visione tanto ampia da permettere il coordinarsi di tutte le forze e gli aiuti in maniera magistrale, arrivando sempre a coloro che ne avevano più bisogno. Una persona umile, cordiale e molto generosa: non si curava dei beni materiali quanto piuttosto delle emozioni, dell’affetto e della felicità della gente.

    Il suo successore, già da molti tanti anni suo vescovo ausiliare Francesco Cacucci, ha ricordato l’animo buono dell’arcivescovo con le seguenti parole: « Padre Mariano Magrassi era di un candore infantile, una sorta di innocenza spirituale caratterizzava la sua vita. Egli era assetato della Parola di Dio come pochi. La sua era una spiritualità vissuta e non esibizione letteraria. Lo abbiamo amato e da lui ci sentiamo profondamente amati. La sua memoria resta in benedizione. »

    Mons. Andrea rimarrà per sempre nei nostri cuori come fonte di speranza e di ispirazione, e la sua voce echeggerà nell’animo di ognuno per indicarci la strada della salvezza e aiutarci lungo il nostro cammino.

  • Bari - 14/04/2016

    Torna alla mente dei...

    Torna alla mente dei baresi una delle tante morti bianche che vede coinvolto un conterraneo e che rivela la scarsa sicurezza in cui i lavoratori sono costretti a operare.

    Cataldo Carlucci, per tutti Aldo, originario di Monopoli, ha perso la vita a Noci a soli 47 anni, il 14 aprile 2014, mentre era a lavoro in una nota fabbrica produttrice di salotti e rivestimenti di mobili: la Nuova Puglia tessile. L’operaio è morto schiacciato da un muletto dopo averne perso il controllo. L’uomo stava manovrando il mezzo sulla rampa che conduceva all’interno del magazzino dell’azienda durante le operazioni di carico e scarico merci. Cataldo Carlucci, risiedeva a Noci ormai da due anni e ha lasciato moglie e due figli.

    La famiglia e la comunità tutta lo ricordano come un uomo onesto, generoso e dedito al lavoro e, soprattutto, chiedono che ci siano maggiore sicurezza e controlli negli ambienti lavorativi affinché non avvengano altri tragici incidenti come quello che ha visto coinvolto Cataldo.

  • Bari - 14/04/2016

    L’anno scorso Albero...

    L’anno scorso Alberobello e Bari piangevano la morte del notaio Biagio Spano, professionista di 72 anni molto conosciuto nel barese.

    Nativo di Alberobello, Biagio aveva uno studio a Monopoli e da tempo si era trasferito a Bari insieme alla famiglia. Era molto conosciuto per la passione e per la dedizione che metteva nella attività di notaio, professione che lo ha portato tra l’altro a ricoprire negli anni passati la carica di presidente dell’Ordine del capoluogo pugliese. Conduceva il suo lavoro con serietà, pazienza e una moralità esemplare. Una persona affidabile e cordiale, attenta alle necessità degli altri e sempre disposta a dare un aiuto a chi ne aveva bisogno.

    Amava l’aria aperta, il mare e soprattutto i sereni momenti passati insieme alla famiglia a riposarsi. Bari e Alberobello non dimenticheranno mai questo serio e capace professionista, un uomo buono, onesto e amante della vita di cui ancora oggi si sente molto la mancanza.

  • Bari - 13/04/2016

    Ancora una volta tor...

    Ancora una volta torna alle menti dei baresi una giovanissima vittima della strada.

    Il 13 aprile 2013 perse la vita un ragazzo di Putignano di soli 22 anni. Leonardo Lanzillotta è ricordato dalla comunità come un gran lavoratore nonostante la sua giovane età. Anche la mattina del tragico incidente, infatti, Leo si stava recando sul luogo di lavoro. Era a bordo di una Fiat 500 sulla strada statale 172, in direzione Alberobello, quando, verso le 7, la sua auto avrebbe sbandato terminando la sua corsa contro un pullman delle Ferrovia Sud-Est che transitiva nella corsia opposta.

    Gli amici e i conoscenti portano nel cuore il ricordo di Leo, un ragazzo volenteroso, gentile, cortese, umile, responsabile e generoso, e ancora oggi sottolineano come quella strada, che ha spezzato tante altre vite giovani e meno giovani, non sia affatto sicura anche per la velocità con cui viene percorsa.

  • Bari - 13/04/2016

    54 anni fa nasceva a...

    54 anni fa nasceva a Triggiano l’agente scelto della Polizia Rocco Dicillo, coraggioso e valoroso poliziotto parte della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci il 23 Maggio in un attentato mafioso avvenuto sull’autostrada Palermo- Trapani insieme ai colleghi Schifani Rocco e Montinaro Antonio.

    Ragazzo onesto, dai saldi valori morali e dotato di un forte spirito di intraprendenza, Rocco interrompe gli studi universitari avendo superato il concorso in Polizia, partendo così per Bolzano, prima sua sede di servizio. Un uomo che si è sacrificato per gli altri, che ha combattuto contro il male più radicato dell’Italia senza sosta, fino a dare la sua stessa vita.

    Il suo coraggio gli è valso la medaglia d’oro al valore civile, come si legge nel documento del Quirinale del 5 agosto 1992: “Preposto al servizio di scorta del giudice Giovanni Falcone, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena dedizione, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell’ordine giudiziario e delle Forze di Polizia. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la giovane vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni.”

    Triggiano per onorare la sua memoria e ricordarlo perennemente, ha deciso di rendergli omaggio intitolando a suo nome vie e piazze e attraverso l’arte dedicandogli la Biennale “Premio Rocco Dicillo”. Un uomo che la comunità barese insieme a tutta l’Italia non dimenticherà mai. Rocco rimarrà sempre presente nei nostri cuori come fonte di ispirazione, ci spingerà con costanza ad ambire ad un mondo più onesto, dove ogni uomo combatte ogni giorno i mali della società.

  • Bari - 12/04/2016

    4 anni fa la comunit...

    4 anni fa la comunità di Bari piangeva la scomparsa di Mario Gismondi, noto e apprezzatissimo scrittore e giornalista.

    Mario era nato a Binetto nel 1926 e sin dagli anni della sua giovinezza si è appassionato molto alla scrittura, alla letteratura e al mondo incantato dei libri. Lungo la sua brillante carriera ha ricoperto molti incarichi degni di nota, è stato inviato Rai, capo redattore della Gazzetta del Mezzogiorno e nel 1972 direttore del Corriere dello Sport, oltre che direttore del quotidiano "Olimpico". Nel 1979 ha fondato i quotidiani “Puglia” e “Lucania” e l'emittente locale televisiva "Rtg Puglia", da cui aveva diretto contatto con i telespettatori durante il "Corsivetto quotidiano", una rubrica dedicata al commento dei fatti di cronaca e politica. Scrisse molti libri con uno stile originale e molto fluente che fa innamorare della scrittura, tra cui ricordiamo "Giornalismo amore mio", "Cronaca di un errore".

    Il suo più grande merito è stato certamente quello di aver formato e ispirato nella sua redazione tantissimi giovani cronisti molti dei quali oggi sono affermati professionisti nel panorama nazionale. Mario era un uomo buono e umile che amava il sapere e la scrittura e li usava anche per aiutare le persone.

    Bari non dimenticherà mai questo grande scrittore e giornalista, sempre attento e rispettoso della notizia, con un modo di scrivere semplice ma ingegnoso e per il suo sarcasmo pungente che ha divertito tante volte e che continuerà ad ispirare in futuro.

  • Bari - 12/04/2016

    Nel lontano 12 april...

    Nel lontano 12 aprile 1889 nacque a Conversano, da una famiglia agiata di piccoli proprietari terrieri, Giuseppe di Vagno.

    Il ricordo di quest’uomo resta fervido nelle menti dei baresi per le sue doti politiche.

    Frequentò il liceo presso il Seminario di Conversano e poi la facoltà di giurisprudenza a Roma conseguendo la laurea nel 1912. Scrisse per alcuni giornali e contemporaneamente iniziò ad interessarsi politicamente ed attivamente verso i problemi del popolo contadino ed operaio. Nel 1914 fu Consigliere Provinciale e, durante la prima guerra mondiale, a causa della sua attività anti interventista, fu confinato in Sardegna. Terminata la guerra, tornò in Italia e divenne il primo Deputato socialista (eletto nel 1921 per la lista Socialisti Unitari) al Parlamento Nazionale. La sua era una idea di libertà, di pace, di democrazia, di giustizia e di solidarietà; non per nulla si autodefinì il portavoce dei "pezzenti e diseredati" del sud e nel nome di questi riuscì ad ottenere, dal Governo di Giovanni Giolitti di allora, l'approvazione per la costruzione dell'Acquedotto Pugliese. Per la sua indole pacifica, pacifista ma determinata, ed anche per la sua statura e corporatura erculea, si guadagnò, da Filippo Turati, l'appellativo de il "Gigante Buono".
    Subì vari attentati alla sua persona, tutti falliti, fu vigliaccamente colpito, la sera del 25 settembre 1921, al termine di un comizio elettorale tenuto a Mola di Bari, in Piazza XX Settembre, con tre colpi di pistola sparatigli alla schiena. Morì poche ore dopo. In Italia, a quel tempo, i delitti squadristi si contavano già a centinaia, ma quella fu la prima volta che venne assassinato un Deputato del Parlamento Italiano.

    L'amnistia, voluta da Benito Mussolini, denominata "crimini in favore dello stato fascista" (decreto Ovidio del 1923) e la successiva amnistia di Palmiro Togliatti del 1947 fecero sì che la Corte di Cassazione giudicasse la morte del socialista Giuseppe Di Vagno come omicidio preterintenzionale. Pertanto mandanti ed esecutori dell'omicidio, pur essendo stati individuati e processati, non pagarono mai completamente per quel delitto.

    Dagli anni del dopo guerra in poi, molte strade e piazze furono a lui intitolate ed ancor oggi si celebrano alte commemorazioni in sua memoria.

  • Bari - 11/04/2016

    89 anni fa nasceva a...

    89 anni fa nasceva a Palo del Colle Domenico Guaccero, grande compositore italiano, Esponente di spicco della Nuova Musica in Italia tra gli anni sessanta e settanta.

    Laureatosi in Lettere nel 1949, Domenico dedica gli anni seguenti a diplomarsi in composizione, che studiava presso il conservatorio di Santa Cecilia a Roma. 10 anni più tardi dalla laurea e 3 dal diploma Nel 1959 fondò, assieme a Franco Evangelisti e Egisto Macchi, la rivista "Ordini", e, con l'aggiunta di altri compositori quali Aldo Clementi, Daniele Paris, Francesco Pennisi e altri, fondò a Roma l'Associazione Nuova Consonanza. Fu in seguito docente di composizione presso i conservatori di Pesaro, L'Aquila, Frosinone e Roma. Si dedica fra le altre cose alla produzione musicale per balletti ed opere teatrali, ma è con la musica sinfonica e la musica da camera che realizza le sue opere più interessanti e di successo.

    Un uomo certamente di grande intelligenza creativa e molto sensibile alla bellezza della musica, Bari ricorderà con affetto Domenico e, riascoltando le sue melodie, sarà come ritornare alla storia e alla tradizione di un tempo.

  • Bari - 11/04/2016

    Esattamente oggi 108...

    Esattamente oggi 108 anni fa veniva firmato l’atto notarile che sanciva la storica nascita della prima società calcistica della storia di Bari, il Foot-Ball Club Bari.

    Come altre città contemporanee del Sud Italia, il Bari al tempo partecipò a pochissime competizioni ufficiali, dedicandosi più frequentemente a incontri e competizioni amichevoli con gli equipaggi delle navi sbarcate in città e con altre squadre pugliesi, affrontate nella locale piazza d'Armi, chiamata "Campo San Lorenzo" e situata nelle vicinanze della stazione ferroviaria centrale al principio dei quartieri San Pasquale e Carrassi.

    Dal FBC Bari si separarono in seguito altre due altre società: nel 1908 l'Unione Sportiva Ideale e nel 1909 il Foot-Ball Club Liberty, quest'ultimo anche se entità societaria del tutto indipendente rimarrà sempre legato moralmente al Bari originario.
    Nel 1915, dopo l’inizio della guerra, il F.B.C. Bari chiude l'attività agonistica e lascia spazio libero a Liberty e Ideale.

    La società biancorossa verrà poi rifondata nel con gli stessi colori sociali della compagine del 1908, arrivando prima di ritirarsi alla promozione in Prima Divisione (la massima serie dell'epoca).

  • Bari - 09/04/2016

    9 aprile 1945, Ore 1...

    9 aprile 1945, Ore 10 – la Nave Charles Henderson esplode nel porto di Bari.

    «Uno dei maggiori disastri della guerra nel teatro del Mediterraneo». Con queste parole il giornale delle forze armate anglo-americane «Union Jack» commenta la tragedia avvenuta 71 anni fa.

    Sulla «Gazzetta del Mezzogiorno», per effetto della rigida censura, la notizia comparve solo quattro giorni dopo, il 13 aprile. Il quotidiano pugliese fornì però i primi e spaventosi dati: 360 morti, e 1730 feriti, in gran parte italiani, soprattutto portuali. I danni furono ingentissimi nella città vecchia e Bari subì un duro colpo: dall’Ospedale consorziale alle case popolari all’Ospizio di mendicità ed alle abitazioni vicine a piazza San Pietro, assieme a diverse chiese: San Gregorio, Santa Chiara, la Cattedrale e San Nicola.

    Ecco poi, dopo il dolore, la rinascita dei baresi. Una vera e propria gara di solidarietà si sviluppò nella città ad iniziativa del Comitato di Liberazione Nazionale e della Camera del Lavoro, mentre il presidente del Consiglio dei Ministri on. Bonomi dispose il versamento di dieci milioni di lire per i primi soccorsi a migliaia di famiglie della città vecchia costrette a sfollare. I baresi mostrarono la loro notevole solidarietà e si aiutarono l’uno con l’altro con costanza e determinazione, fino a che tutti i principali danni del violento evento non furono sistemati.

    L’esplosione della Henderson avvenne nel corso delle operazioni di scarico dell’ingente materiale bellico, soprattutto bombe d’aereo, che rifornivano le diverse basi americane dislocate in Puglia, molto attive in quelle ultime settimane di guerra. Molti gli atti di commemorazione fatti ogni anno per ricordare la tragedia e soprattutto per non dimenticare che la guerra è fatta anche di questi imprevisti, motivo in più per evitarla.

  • Bari - 08/04/2016

    "Ciccio e Tore sono...

    "Ciccio e Tore sono nelle braccia di Gesù".

    8 anni fa, nella Cattedrale di Gravina in Puglia, la comunità salutava per l'ultima volta Francesco e Salvatore Pappalardi, i due bambini scomparsi nel nulla il 5 giugno del 2006.

    Non ci sono parole per esprimere il grande dolore che colpì tutti gli abitanti all'accadere della tragedia. Francesco e Salvatore erano due bambini sempre allegri e vivaci, conosciuti da tutti. I cittadini non si diedero pace nel tentativo di ritrovarli, le ricerche furono ininterrotte (compresi pozzi e anfratti), nella Gravina, sulla Murgia, nei boschi, fino addirittura in Romania.

    Due giovani fratelli innocenti che avevano tanta voglia di vivere e di fare. Sereni, cordiali, amavano giocare per la strada e si divertivano con qualunque cosa gli capitasse sott'occhio.

    La comunità di Gravina non dimenticherà mai gli occhi ed il sorriso innocenti di Francesco e Salvatore, e ancora oggi, dopo tutti questi anni, il loro ricordo continua ad ardere nei cuori di tutta la città.

  • Bari - 08/04/2016

    Tornano oggi alla me...

    Tornano oggi alla mente di tutti i baresi due morti bianche.

    Il tragico incidente sul lavoro è avvenuto l’8 aprile 2014 a Molfetta, in provincia di Bari, e vede coinvolti Nicola e Vincenzo Rizzi, padre e figlio, rispettivamente di 50 e 28 anni. I due hanno perso la vita per salvarla al 21enne Alessio Rizzi che per primo, mentre lavoravano, è precipitato in un pozzo-cisterna colmo di liquami della lavorazione dei prodotti ittici. I tre avrebbero dovuto pulire la cisterna interrata ma al ragazzo più giovane scivolò il coperchio della cisterna nel pozzo stesso.

    Sono passati due anni ma il ricordo di quei due eroi, padre e figlio, è ancora viva nelle nei cuori e nelle menti di tutti noi.

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