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  • Genova - 20/04/2016

    Se n’è andato ieri s...

    Se n’è andato ieri sera, dopo una lunga malattia, Angelo Pastorino, figura storica dell’antifascismo genovese.

    Pastorino era stato un Partigiano combattente del distaccamento Roncati brigata SAP Buranello di Sampierdarena, e aveva lavorato all’Italsider fino alla pensione.

    L’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e tutto il mondo politico e sindacale hanno accolto con cordoglio ed emozione la notizia della sua scomparsa, e le bandiere dell’Anpi, della Cgil e dell’Italsider sono state esposte a mezz’asta in segno di lutto.

  • Genova - 20/04/2016

    Oggi si ricorda Raff...

    Oggi si ricorda Raffaele Niri, giornalista ligure di Repubblica scomparso un anno fa a soli sessant’anni, dopo una lunga malattia.

    La carriera di Raffaele era iniziata nelle radio, e poi, a vent’anni, aveva cominciato a collaborare con il quotidiano genovese Il Lavoro: il giornalismo, infatti, era la sua più grande passione, che ha portato avanti fino all’ultimo, continuando a lavorare nonostante la malattia. Raffaele era un cronista attento e vicino alla gente, sensibile ai temi della quotidianità. Oltre che alla politica, i suoi servizi erano infatti legati ai prezzi, alle case popolari e alle pensioni, temi che Raffaele affrontava con attenzione e serietà, e che lo rendevano una sorta di punto di riferimento per i lettori.
    L’uomo era una delle firme più note di Repubblica, dove scriveva coniugando ironia e disincanto a lucida analisi e oggettività, essendo, prima ancora che un giornalista, un osservatore attento.
    “Era un cronista di bianca acuto e sensibile. Era veramente il migliore dal punto di vista umano e professionale. Ha attraversato la storia di questa città dal ’70 a oggi, e ha sempre mostrato una grande umanità”.

    Sono queste le parole con cui lo ha ricordato, un anno fa, il capo della redazione genovese de La Repubblica, Franco Monteverde.

  • Genova - 17/04/2016

    Il 17 aprile del 185...

    Il 17 aprile del 1859, nasceva a Genova Giacomo Agnesi, famoso soprattutto per essere il fondatore della Pasta Agnesi.

    Giacomo Agnesi si laureò in ingegneria a Padova nel 1886, e diresse i lavori di ricostruzione della città di Oneglia, danneggiata dal terremoto del 1877: il mulino in Pontedassio di suo nonno subì danni ingenti, ma Giacomo ne fondò uno più grande con annesso pastificio sulla zona del porto di Oneglia, che entrò in funzione nel 1890.

    Sostenne anche la costruzione della linea ferroviaria tra Oneglia e il Piemonte, e, nel 1917, con l'avvento della trazione elettrica, si accordò con le autorità competenti affinché parte dell'energia prodotta dal fiume Tanaro fosse messa a disposizione gratuita della linea.

    Giacomo Agnesi fu anche un politico italiano: nel 1904 fu infatti eletto alla Camera per il gruppo costituzionale, ma lo abbandonò per fondare con altri deputati il primo gruppo del Partito Popolare Italiano. Nel corso degli anni, rivestì diversi incarichi, per poi ritirarsi definitivamente dalla politica nel 1924.

    Oltre all’ingegneria e alla politica, Agnesi s’interessò anche ad altre materie, sempre legate all'economia e alla tecnica, come l'abolizione del prezzo politico del pane, la floricoltura, l'olivicoltura e lo sviluppo portuale di Oneglia: fu proprio Agnesi, infatti, a fondare, nel 1923, la città d’Imperia, accorpando Oneglia al suo porto, Porto Maurizio.

    Giacomo Agnesi morì a Imperia nel 1929, sei anni dopo la sua fondazione.

  • Genova - 15/04/2016

    I primi di Aprile de...

    I primi di Aprile del 1964, moriva il fondatore del famoso istituto pediatrico di Genova, Gerolamo Gaslini.

    Gerolamo Gaslini nasce a Monza nel 1877 e, terminati gli studi, lavora come operaio nell’azienda paterna, restandovi fino al 1896, quando, dopo un litigio con il padre, si trasferisce a Genova. È qui che, grazie all’aiuto economico di uno zio, si dedica con successo al commercio in ambito portuale, arrivando a diventare un importante industriale.

    Nel 1917, una peritonite non curata si porta via la figlia appena undicenne di Gaslini, il quale, quello stesso anno, decide quindi di occuparsi della progettazione medica, istituzionale e architettonica di un nuovo grande centro pediatrico: l’Istituto Giannina Gaslini, dedicato all’adorata figlia. Quest’ultima, infatti, è morta perché la scienza medica non è stata in grado di curarla, ed è proprio questa disgrazia a spingere Gaslini a un gesto altruistico volto a evitare che la stessa sorte capiti a qualche altro bambino. L'Istituto viene fondato nel 1931 e inaugurato nel 1938; le spese per mantenerlo sono considerevoli, e Gaslini provvede, con il suo patrimonio, alla struttura, ai servizi ospedalieri e alla ricerca scientifica. Il centro pediatrico Gaslini è uno dei primi ospedali per soli bambini, che, dalla nascita delle specialità pediatriche nei primi decenni del Novecento, ha lasciato il segno nello studio delle malattie genetiche, nello sviluppo della pediatria di urgenza e dell'infettivologia pediatrica in Italia.

    Nel 1957, l’Università di Genova conferisce a Gaslini la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia.

  • Genova - 14/04/2016

    Il 14 aprile di dodi...

    Il 14 aprile di dodici anni fa, moriva in Iraq Fabrizio Quattrocchi, ucciso dai suoi sequestratori.

    Fabrizio Quattrocchi era nato a Catania nel 1968, ma era cresciuto a Genova, dove lavorava nella panetteria di famiglia; costretto, però, a cambiare lavoro a causa di un’allergia alla farina, l’uomo si era arruolato per un periodo nell’esercito, prima in fanteria e poi, raggiunto il grado di caporal maggiore, aveva prestato servizio a Como, senza mai partecipare a missioni all’estero. Fabrizio era inoltre un esperto di arti marziali, e aveva frequentato anche dei corsi d’addestramento alla sicurezza personale. Dopo aver lavorato per alcune agenzie investigative e di sicurezza, nel 2003 Fabrizio era partito per l’Iraq, dov’era scoppiata la guerra, per svolgere il lavoro di scorta e protezione degli impiegati di una multinazionale irachena; per non far preoccupare la sua famiglia, il giovane aveva però detto loro di trovarsi in Kosovo.

    La situazione in Iraq era infatti poco chiara e allarmante, dal momento che molti stranieri venivano sequestrati da bande armate che si opponevano all’occupazione americana. Il 13 aprile del 2004, era arrivata in Italia la conferma del rapimento di quattro italiani: Umberto Cupertino, Maurizio Agliana, Salvatore Stefio e Fabrizio Quattrocchi. Il giorno successivo, Fabrizio era stato ucciso dai terroristi islamici nella periferia di Baghdad, mentre gli altri tre ostaggi erano stati liberati 58 giorni dopo il rapimento.

    Due anni dopo, nel 2006, per il coraggio dimostrato poco prima di morire, Quattrocchi è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile.

  • Genova - 13/04/2016

    La Lanterna.

    Il sim...

    La Lanterna.

    Il simbolo di Genova è, da sempre, la Lanterna, e la sua immagine corredata dello stemma comunale si trova in tutte le antiche mappe geografiche e carte nautiche. Ma qual è la sua storia?

    Fin dall'antichità, sulla collina che costituiva l’ultimo lembo del promontorio detto Capo di Faro dove oggi sorge la Lanterna, si accendevano fuochi per segnalare la costa ai naviganti; la Lanterna venne poi costruita come faro di segnalazione e come avamposto fortificato fuori della città. Nel 1128 un decreto dei Consoli genovesi stabilì l’obbligo, per gli abitanti dei paesi vicini al Promontorio, di alternarsi nei turni di guardia per l’avvistamento delle navi all’orizzonte: questa rappresenta la prima notizia certa dell’esistenza di una torre d’avvistamento. Un documento del 1161 stabilì, invece, che le navi dirette in porto pagassero un dazio per il servizio di segnalazione luminosa, che consisteva nel bruciare delle sterpaglie e modulare i fumi di giorno e le fiamme di notte, al fine di comunicare avvistamenti d’imbarcazioni nemiche o di segnalare alle navi l’ingresso nel golfo. Ai fuochi si aggiunsero poi sistemi di vele e bandiere per fornire indicazioni più precise, come il numero di navi e la direzione da cui provenivano.

    Nel 1326, la Lanterna venne dotata d’illuminazione con lampade a olio che sostituirono i falò, e nel 1498 Leonardo da Vinci la visitò, poiché stava compiendo degli studi sulle fortificazioni genovesi.
    È poi durante la dominazione francese di Luigi XII che venne eretta, sul Capo di Faro, una fortezza detta la Briglia, al fine di scongiurare eventuali rivolte cittadine; essa non poté tuttavia contenere un’insurrezione cittadina che pose fine alla dominazione, e venne demolita nel 1514.

    Il bombardamento su Genova da parte del Re Sole nel 1684 danneggiò soltanto i vetri della Lanterna, che subì ulteriori interventi d’ammodernamento. Dopo il gas di acetilene e il petrolio, nel 1936 si passò finalmente all’elettricità. Nonostante il porto della città venne raso al suolo, la Lanterna uscì, incredibilmente, quasi integra dalla seconda guerra mondiale, e negli anni 50 il lanternino venne sostituito. Il restauro complessivo ad opera del Genio Civile e della Soprintendenza ai beni architettonici avvenne tra il ’67 e il ’70, passato il rischio di venire spenta definitivamente e sostituita dai radar.

    Oggi la Lanterna è visitabile, e si erge su ciò che rimane dell’antica collina, facendo di Genova “la città all’ombra della Lanterna”.

  • Genova - 13/04/2016

    Il Conservatorio di...

    Il Conservatorio di Nostra Signora del Rifugio

    Fino al 1868, l’attuale piazza Brignole, dove un tempo sorgeva la stazione orientale delle ferrovie, è stata la sede del Conservatorio di Nostra Signora del Rifugio. Ma andiamo per ordine.
    Virginia Centurione Bracelli, di nobilissima famiglia genovese, nasce a Genova il 2 aprile 1587, e, rimasta vedova a soli vent’anni, va a vivere con la suocera Maddalena Lomellini, accogliendo nella sua casa ragazze sfortunate e bisognose che bussano alla sua porta. Al fine di continuare a ospitare e a offrire un rifugio a giovani donne in difficoltà, Virginia, nel 1630, ottiene in affitto, dalla moglie del duca Doria, il convento e la chiesa del monte Calvario.

    È il 13 aprile del 1631, quando la donna fa entrare le prime 40 ragazze all’interno della chiesa, dando vita all’opera di Santa Virginia e alla prima congregazione, da lei denominata Casa di Santa Maria del Rifugio al Monte Calvario.
    Poiché non possiede i mezzi economici per comprare il complesso, la Santa accetta l’aiuto di alcuni protettori, tra i quali Emanuele Brignole: sono proprio questi ricchi protettori ad acquistare un edificio con giardino ai piedi della collina di Montesano, tra via Serra e via Galata, dotandolo di chiesa e di laboratori.

    Dopo la morte di Virginia, sono le suore del Conservatorio, chiamate “brignoline”, a portare avanti l’opera di assistenza agli infermi e ai bisognosi, seguendo le regole di Emanuele Brignole.
    Col passare degli anni, l’opera si sviluppa in due congregazioni religiose: le suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario, con sede a Genova, e le figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, con sede a Roma.

    Le suore si trasferiscono poi a Marassi, dove tutt’oggi ha sede la Casa Madre dell’Ordine, in viale Virginia Centurione Bracelli.

  • Genova - 12/04/2016

    Due anni fa, se ne a...

    Due anni fa, se ne andava Gianni Risso, storico dirigente della società pallanuotistica Rari Nantes Bogliasco, fondata a Bogliasco nel 1951.

    Gianni Risso era preparatore dei portieri e, a cominciare dal numero uno della formazione che aveva vinto lo scudetto, Roberto Gandolfi, aveva poi seguito con passione anche tante altre generazioni. Chi può dimenticarsi dell’esercizio, tanto odiato dagli atleti, da lui inventato: Risso posizionava la palla dentro a un salaio, ovvero il retino dei pescatori, per poi tenerlo ad altezze impossibili, pretendendo che i ragazzi arrivassero a toccarlo. L’uomo considerava infatti imprescindibile la preparazione fisica dei suoi giocatori, e il suo motto era “vale se vali”.

    Affezionatissimo alla sua squadra, non era difficile che si commuovesse parlando delle vittorie del Bogliasco; arrivava sempre per primo, e tutti ricordano la sua discrezione nel limitarsi a osservare e ad aspettare un cenno da parte di tecnici, giocatori, dirigenti per rendersi utile.

    Gianni Risso, per i suoi modi gentili, il suo carattere affabile e disponibile, e la sua predisposizione a risolvere qualsiasi problema che si presentasse a bordo vasca, era conosciuto e apprezzato da tutti.

  • Genova - 09/04/2016

    Un anno fa Genova pi...

    Un anno fa Genova piangeva la scomparsa di Jacopo Crovetto, arreso dopo 13 giorni di lotta all'ospedale San Martino, in seguito ad un incidente con lo scooter.

    Jacopo, residente a Bogliasco, era un 17enne come tanti, ex atleta della Rari Nantes Bogliasco, studente dell'Istituto Nautico di Genova, ma soprattutto un ragazzo con tutta la vita davanti.

    Una fine che non può fare altro che lasciar spazio al silenzio, perché tentare di cercare una ragione, un minimo senso, risulta ancora oggi impossibile.

    Un anno dopo, vogliamo ricordare Jacopo, il suo sorriso, la sua allegria e – per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo – la sua amicizia.

  • Genova - 04/04/2016

    Si è spento a Genova...

    Si è spento a Genova il maestro Gallieno Ferri, creatore grafico di Zagor e «principe dei disegnatori dello Spirito con la Scure».

    Nato nel quartiere industriale di Rivarolo, a 19 anni iniziò la sua carriera quando l’editore Giovanni De Leo lo scelse per disegnare due serie avventurose: “Il Fantasma Verde" e "Piuma Rossa", che lui firmò con lo pseudonimo di Fergal. Nel 1951 creò “Maskar”, una sorta di Uomo Mascherato che però non lasciò particolari tracce. Iniziò quindi una collaborazione con il mercato francese e per la prima volta si approcciò al genere western con “Thunder Jack” e, contemporaneamente, con “Il Vittorioso” per “Jolly” e “Capitan Walter”. Fino alla svolta nel 1961: Zagor, ancora oggi dopo 55 anni uno dei più grandi successi del fumetto italiano

    Ferri aveva festeggiato il compleanno numero 87scorso 21 marzo, nella sua casa di Mulinetti. Con lui se ne va un maestro, un punto di riferimento imprescindibile per tutti i cultori del fumetto.

  • Genova - 23/03/2016

    Oggi si celebreranno...

    Oggi si celebreranno i funerali di Francesca Bonello, studentessa 24enne di Genova vittima dell'ormai tristemente noto incidente del bus in Spagna.

    Francesca era generosa, curiosa, appassionata e molto intelligente. La fede ed il profondo altruismo la avevano spinta a far parte di una Comunità cristiana dedita all'aiuto del prossimo. Non a caso studiava medicina, e la scorsa estate era andata in Ciad per mettere in pratica quanto imparato all'università e dare una mano ai bisognosi. Questa era Francesca, una ragazza studiosa, umile e amante della vita.

    Oggi c'è solo spazio per il dolore ed il silenzio, ma il suo sorriso continuerà a vivere nei cuori e nelle menti di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.

    Ciao Francesca.

  • Genova - 21/03/2016

    21 marzo. Oggi Luigi...

    21 marzo. Oggi Luigi Tenco avrebbe compiuto 78 anni.

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