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  • Terni - 19/08/2016

    Paolo Doto

    Il calcio ternano è in lutto per la prematura scomparsa di Paolo Doto.

    Soprannominato “Il geniaccio”, fu lo storico numero dieci nella Ternana di Claudio Tobia quando i rossoverde raggiunsero la promozione in serie C1 con l'indimenticabile spareggio del Manuzzi di Cesena nella stagione 1988/89. Nel 1990 passò poi tra le fila del Riccione e infine alla Dinamo Terni dove chiuse la carriera.

    Malato da alcuni anni, nonostante vivesse a Varese, è spesso venuto a salutare la sua amata Terni, riaffacciandosi anche al Liberati per una partita tra vecchie glorie disputata qualche tempo fa.

    Il suo attaccamento alla città e la sua passione per i colori rossoverdi lo resero uno dei giocatori più amati dai tifosi ternani.

    Uomo generoso e amichevole, fu un grande anche fuori dal campo, aderendo negli anni a diverse partite e manifestazioni locali a scopo benefico.

    La Conca e tutti i ternani non lo dimenticheranno mai.

  • Terni - 04/08/2016

    Adriano Nenz

    La città di Terni, gli amici, i cari, la famiglia e anche coloro che lo conoscevano solo di vista, oggi tutti piangono la scomparsa di Adriano Nenz, una figura che segnò moltissimo la nostra città. Un uomo dalle mille qualità: fu infatti docente universitario di chimica industriale presso le università di Perugia e Ferrara e, proprio per le sue esperienze, fu nominato assessore all'università e all'industria dall'allora sindaco di Terni Gianfranco Ciaurro nella sua prima legislatura.

    Adriano era un uomo di altri tempi, originario del Veneto, che dagli anni '70 lavorò con immensa passione per la città dell'acciaio. Qui a Terni si era trasferito con la famiglia nel 1973 come direttore della Montedison, incarico che mantenne fino al 1978. In questi stessi anni fondò anche l'Isrim, l'Istituto superiore ricerca e formazione su materiali speciali: il suo sogno nel cassetto era quello di dar vita ad un centro di eccellenza, unico in Italia e collegato alla facoltà di ingegneria della città e all'industri chimica e siderurgica italiana. Un sogno che, purtroppo, non vide mai la luce meritata.

    Quella che lascia Adriano Nenz è un'eredità che vale più di mille tesori: un'eredità fatta di grandi esempi, di fede profonda verso la vita, di grande passione e competenza. Resterà sempre nei nostri cuori.

  • Terni - 03/08/2016

    Sergio Secci

    All'indomani della ricorrenza della strage di Bologna, il nostro pensiero va a Sergio Secci, 24enne ternano la cui vita fu spezzata quel maledetto 2 agosto 1980 insieme ad altri 84 innocenti.

    Sergio aveva studiato a Bologna dove aveva conseguito una laurea al Dams con il massimo dei voti. A Terni invece insegnava teatro. Era sensibile, dolce ed intellettuale. Una studentessa ternana di allora (al tempo sedicenne) ricorda di averlo incontrato per caso due giorni prima che partisse per la Germania, dove le disse di andare a seguire uno stage su Brecht. Si salutarono con la prospettiva di rivedersi a Settembre. Il suo viaggio si fermò a Bologna. Lei smise di studiare teatro.

    Perché quel giorno Sergio doveva prendere il treno delle 8.18 ma una assurda fatalità gli fece perdere la coincidenza. Fu costretto ad attendere il successivo, quello delle 10.50. Un treno che però non partirà mai. Alle 10.25 un boato squarciò la tranquillità di una mattina come tante. Poi silenzio, incredulità e una dolorosa conta dei corpi a terra. Tra loro c'era Sergio, ancora in vita. Lottò per giorni steso su un letto d'ospedale. Anche se condannato, lottò comunque. Lo fece per il papà Torquato e la mamma Lidia, sempre al suo fianco, fino a doversi arrendere il 7 agosto.

    Da quel giorno sono passati 36 anni, praticamente una vita. Eppure il ricordo di Sergio è ancora intatto nei nostri cuori. Così come il dolore e la rabbia per una morte così ingiusta.

    Rivolgiamo un pensiero affettuoso al papà Torquato che da allora ha dedicato la sua esistenza alla ricerca della verità celata dietro quella buia pagina della storia nostrana, e alla mamma Lidia che con coraggio, forza e dignità ha portato avanti un'associazione deputata alla difesa della libertà e della democrazia, in nome dei quanti hanno sacrificato la loro vita.

  • Terni - 27/07/2016

    Un anno senza Furio Menciotti

    Un anno fa Narni piangeva Furio Menciotti, per tutti “Puzzolana”.

    Ricordare Furio in poche righe non è semplice, considerate le tante indelebili pagine che ha scritto nel corso della sua vita. E' stato calciatore, in forza alla Ternana fino alla serie C. Poi è approdato nella Narnese, in quella formazione indimenticabile che, facendosi onore in serie D, regalò le più importanti soddisfazioni ai tifosi locali. Appesi gli scarpini al chiodo, la passione per il calcio lo spinse a diventare allenatore, un ruolo che lo portò alla guida dell'Uda Sport nei memorabili campionati di terza e seconda categoria. Impossibile dimenticarsi delle sue “riunioni” pre-partita tenute nella sede della società in via del Campanile. Tensione e serietà alternati a momenti di travolgente allegria. Furio, infatti, era un “professionista” assoluto in barzellette.

    Fuori dal rettangolo di gioco, fu anche anche portalettere e porta-telegrammi. Molti di noi lo ricordano in sella alla sua Vespa girare in lungo e in largo per le strade della città, e spingersi fino alle frazioni più sperdute di Narni.

    La sua scomparsa lasciò un vuoto incolmabile in città. Oggi come ieri vogliamo ricordare quella sua allegria, quel suo contagioso buonumore di cui avremmo ancora tutti bisogno.

  • Terni - 28/06/2016

    Correvano gli ultimi...

    Correvano gli ultimi giorni del mese di giugno del 1901, e i dipendenti dello jutificio Centurini a Terni erano in sciopero già da una settimana. L’onorevole Edoardo Pantano, deputato ternano dell’estrema sinistra eletto al collegio di Terni, aveva denunciato la dannosa situazione lavorativa anche alla Camera dei Deputati: qui erano arrivate voci soprattutto sulle condizioni delle donne sfruttate dallo jutificio.

    Quello che ne nacque fu una battaglia lunga quasi un mese – che andò avanti ininterrottamente fino al 22 luglio – e che vide coinvolti nell’astensione dal lavoro i milleseicento dipendenti dello jutificio dei quali la maggioranza (milleduecento) erano per l’appunto donne.

    La situazione era diventata insostenibile: capitava non di rado che le donne fossero costrette a dormire all’interno del reparto, controllate dai guardiani. Anche il salario era vergognoso: per una giornata di lavoro alle acciaierie, la paga era di 1,54 lire per un apprendista e 3,19 per un aggiustatore. Inoltre, i soldi venivano consegnati dentro delle scatolette, cose che impediva ai lavoratori di controllare il proprio salario ed evitare “errori” di qualsiasi genere. Una situazione, purtroppo, destinata a cambiare solamente con il passare di tantissimi anni.

  • Terni - 22/06/2016

    Correva il 22 giugno...

    Correva il 22 giugno del 1993 e, per il neo-sindaco Gianfranco Ciaurro, questo sarebbe stato proprio il suo secondo giorno dopo l’insediamento avvenuto nel 20 giugno del 1993.

    Ciaurro fu sindaco di Terni dal 1993 al 1999 e fu il primo sindaco di Terni designato a suffragio universale diretto, nonché il primo sindaco non di sinistra dalla fine del fascismo.

    Nei primi giorni del mese di giugno di circa 20 anni fa, la città di Terni era stata chiamata a votare per le elezioni municipali. Il precedente consiglio comunale era stato portato alle dimissioni in blocco dallo scandalo delle tangenti e adesso, per la prima volta, i cittadini avrebbero votato direttamente un candidato a sindaco. Da poche settimane era stata approvata la legge che cambiava il sistema elettorale, e i candidati a sindaco scelti erano 12 uomini, sia presentati dai partiti politici sia portabandiera di alcune liste civiche.
    Secondo il pronostico, al ballottaggio sarebbero dovute finire le due forze politiche storicamente più forti: Franco Giustinelli per il Pci e Renzo Nicolino per la Dc.

    Ma la vera sorpresa di quelle elezioni del 1993 fu Gianfranco Ciaurro, ex ministro, ex assessore comunale tecnico a Roma, ex segretario generale della Camera dei Deputati. Originario proprio di Terni, venne convinto all’avventura per la corsa “al comune” diventando candidato di una coalizione chi si chiamava “Alleanza per Terni” e che raccoglieva istanze provenienti dalla borghesia cittadina. Contro ogni pronostico, fu proprio Caiurro ad andare al ballottaggio con Renzo Nicolino che distanziò di oltre sei punti percentuali, diventando quindi sindaco di Terni.

  • Terni - 20/06/2016

    Fondata nel lontano...

    Fondata nel lontano 1946, la Bosico ha festeggiato proprio in questi giorni i suoi primi 70 anni di vita. La polisportiva giovanile salesiana dedicata al giovane Eriberto Bosico, vittima del primo bombardamento che devastò la città di Terni nel 1943, è diventata oggi un vero e proprio punto di riferimento per la chiesa di San Francesco. Un luogo dove i ragazzi imparano da generazioni a crescere e a divertirsi in compagnia.

    L’oratorio di San Francesco venne fondato a Terni dai padri salesiani ancora prima della guerra e i tesserati sono, attualmente, circa 500. Nel 1943 arrivò a dirigere l’oratorio il salesiano don Ennio Scarabotti, un prete ricco di iniziative e di novità che fu in grado di trasformare l’ambiente dell’oratorio. In pieno clima di guerra, il merito di don Ennio fu infatti quello di creare un gruppo di scout e di fondare una squadra di calcio, la Bosico per l'appunto, che vide la luce per la prima volta tre anni dopo il suo arrivo in città.

    Oggi il presidente attuale della Bosico è Pietro Pallini, un “ragazzo” che come molti altri giovani ternani è cresciuto all’interno dell’oratorio di San Francesco, tra una partita a calcio e una stretta di mano con gli amici di sempre.

  • Terni - 20/06/2016

    È ormai passato un a...

    È ormai passato un anno da quel triste 19 giugno 2015 che segnò la scomparsa del fotografo ternano Sergio Coppi, conosciuto in città anche con l’appellativo scherzoso del “fotografo ambulante”. Un anno intero in cui ognuno, chi più chi meno, ha sentito la mancanza di una parte fondante della città di Terni. Che tuttora però rivive attraverso i suoi scatti immortali.

    Sergio Coppi aveva 69 anni, era nato a Roma nel 1945 ma era sempre cresciuto in Umbria, dove con i suoi scatti aveva raccontato per decenni vicende, storie e protagonisti della conca ternana. Sergio amava viaggiare in lungo e largo per l’Italia e in giro per l’Europa, dove era venuto in contatto con il mondo dell’arte. La sua immancabile Nikon era sempre con lui, una fidata compagna d’avventure, capace di immortale scatti anche a personaggi come Emilio Greco, Renato Gattuso e Giorgio De Chirico.

    Il male che l’ha portato via, in realtà, lo aveva già aggredito da tempo. E Sergio l’avevo combattuto con tutte le sue forze, senza però perdere mai quel sorriso sghembo che sempre l’aveva caratterizzato. Un sorriso che ancora oggi, un anno dopo la sua morte, ci torna alla memoria con un pizzico in più di affetto e malinconia.

  • Terni - 20/06/2016

    È successo nella ser...

    È successo nella serata di sabato 18 giugno: erano circa le 20.30 quando ha concluso la sua esistenza terrena don Antonino Prudenzi, conosciuto per essere il parroco di Santa Maria della Cerqua in Narni.

    Don Antonino aveva 71 anni ed era nato a Spoleto il 31 marzo del 1945, alla fine dunque di quegli anni terribili che infiammarono il mondo con il secondo conflitto mondiale. Già nel 1991 il giovane Antonino era stato ordinato prete, e da quella data in poi si susseguirono diversi incarichi: fu prima parroco a S.S.Rita e Lucia di Narni scalo dal 1994 al 2010 e poi a Santa Maria della Cerqua dal 2010 ad oggi. All’inizio del suo ministero sacerdotale fu anche viceparroco nella parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio a Narni e seguì i gruppi scout Agesci. Anche la diocesi di Terni-Narni-Amelia lo ricorda con affetto e in particolare per il suo lavoro svolto, con incarichi legati alla pastorale del mondo del lavoro, ambiente dove aveva prestato la sua opera come impiegato delle Acciaierie di Terni prima della chiamata al sacerdozio avvenuta in età non più giovanissima. Per lunghi anni, inoltre, ricoprì il ruolo di assistente diocesano della commissione della pastorale del lavoro e di assistente ecclesiastico dell’Ucid.

    La notizia della sua scomparsa è arrivata come un fulmine a ciel sereno, anche se già da alcuni giorni il prete era ricoverato presso l’ospedale di Santa Maria di Terni per una grave malattia. La città di Terni, i cari e i famigliari, insieme a tutti coloro che l’avevano conosciuto e alla comunità religiosa, gli hanno dato l’ultimo saluto questa mattina nella concattedrale di Narni.

  • Terni - 14/06/2016

    Ciao Alberto.

    In qu...

    Ciao Alberto.

    In questi giorni Narni ha salutato per l'ultima volta Alberto Giovannini, "Re" degli autotrasporti internazionali. Alberto è stato un precursore del trasporto su gomma. Un intuito, questo, frutto della passione per i camion ereditata dal padre Eligio, che portò Alberto, insieme a Guido Bernardini ed a Rita Valentini Marano, a fondare l'Italtir, il primo grande consorzio italiano di autotrasportatori.

    Da poco aveva festeggiato i suoi 74 anni, in compagnia di amici, dipendenti e famigliari. Perché Alberto era questo: un imprenditore serio e lungimirante, ma al tempo stesso una persona onesta e dal grande senso dell'umorismo.

    Il ricordo del suo sorriso verrà custodito nei cuori di chi ha avuto l'onore di conoscerlo.

  • Terni - 10/06/2016

    Paolo Colangeli

    È successo ieri pomeriggio durante una giornata normale, uguale a tante altre di quest'ultimo periodo, quando ti svegli la mattina con il sole e sei costretto ad uscire con l'ombrello perché quasi sicuramente – a Terni – nel pomeriggio pioverà. Ed è stata forse proprio la pioggia degli ultimi giorni, che aveva reso l'asfalto scivoloso, a determinare la scomparsa del 56enne ternano Paolo Colangeli in seguito ad un brutto incidente in moto.

    La vita di Paolo, nato il 25 dicembre del 1959, è stata ricca di esperienze: già a 13 anni il giovane aveva le mani sporche di grasso per riparare il suo primo cinquantino. I primi viaggi arrivarono all'età di 16 anni, con tre amici e 120.000 lire a disposizione per tornare a casa quando i soldi finivano, in giro dalla Spagna fino a Torremolinos. Qualche anno dopo arrivarono anche i primi campionati interrogionali di cross, e da lì Paolo non lasciò più la sua passione per le moto.

    Paolo amava la vita, amava divertirsi, amava conoscere terre lontane e culture diverse e soprattutto amava il deserto. Nel 1988 aveva fondato l'agenzia di viaggi “Macedonia Tour di Terni” che univa le sue più grandi passioni: l'avventura, i motori e i viaggi. Da allora aveva compiuto circa 160 viaggi e spedizioni a titolo professionale in oltre 80 paesi diversi.

    La città di Terni piange oggi un grande uomo ed uno straordinario professionista.

  • Terni - 09/06/2016

    Avrebbe soffiato su...

    Avrebbe soffiato su 144 candeline il noto pittore ternano nonchè uno dei più importanti pittori naif Orneore Metelli, del quale ricorreva il compleanno pochi giorni fa, e più precisamente lo scorso 2 giugno.

    Orneore nasceva nella conca ternana nel 1872 da una famiglia borghese e per la maggior parte della sua vita seguì le orme paterne, svolgendo l’attività di calzolaio e ottenendone riconoscimenti in ambito sia locale sia nazionale. La Calzoleria Metelli – questo il nome dell’attività di famiglia – era al tempo un vero e proprio punto di riferimento della realtà cittadina ternana, ma non era il destino del giovane pittore. Orneore era infatti un’artista ma, dopo aver provato con la tromba, dovette abbandonare la musica per disturbi cardiaci sopravvenuti con l’età.

    Questa rinuncia gli costò tantissimo ma fu anche la strada maestra che lo condusse alla pittura, che aveva già iniziato ad esercitare nei momenti liberi dal 1922. La fortuna gli sorrise nel 1936, quando conobbe il giovane scultore ternano Aurelio De Felice che gli promise di “renderlo celebre” iniziando a mostrare le opere di Metelli al pubblico. Orneore Metelli morì a Terni il 26 novembre del 1938, e la promessa che al tempo gli fece uno dei suoi più cari amici era infine stata mantenuta. Nei suoi oltre 200 lavori, Orneore rappresenta una città che è lo specchio del mondo, quasi un riflesso dei molteplici aspetti della vita quotidiana.

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