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  • Ascoli Piceno - 09/04/2016

    Il 9 aprile 1897 si...

    Il 9 aprile 1897 si costituiva con atto legale in ente giuridico la "Società Filarmonica" di Ascoli Piceno. Ad apporre la fima fu il Presidente A.Sgariglia.

    Con la sua costituizione le rappresentazioni teatrali in città ripresero nuovo impulso creando anche corsi dedicati sia di teatro che di canto durante la settimana.

    Nel 1898 la stessa società acquistò il Teatro dei Filarmonici (precedentemente Accademia dei Filodrammatici di Ascoli) per trasferirvi la propria sede che era provvisoriamente situata nei locali superiori del Teatro Ventidio Basso per concessione del Municipio. Il teatro era stato costruito tra il 1829 ed il 1831 grazie all'iniziativa del conte Orazio Piccolomini.

    Lo sforzo attuato dalla società ottenne benemerenze nell'arte musicale dal Ministero delle Pubblica Istruzione e nel novembre del 1898 fu inaugurato il teatro con gli spettacoli il "Rigoletto" di Verdi ed il "Barbiere di Siviglia" di Rossini diretti dal maestro Giuseppe Galeazzo Galeazzi.

    Purtroppo con gli anni sopraggiunsero difficoltà finanziarie e l'attività teatrale lasciò il passo al cinema e a spettacoli e la società fu costretta a vendere lo stabile nel 1901 alla famiglia Marini.
    Successivamente la società fu costretta ad interrompere la propria attività sempre a causa delle difficoltà economiche che affliggono il settore dello spettacolo dal vivo. Solo nel 2006 dopo diversi lustri, la Società Filarmonica è tornata a creare stagioni concertistiche.

  • Ascoli Piceno - 08/04/2016

    L'8 Aprile 1958 avve...

    L'8 Aprile 1958 avveniva la "tonsatura" di Don Ubaldo Grossi.
    Originario di San Benedetto del Tronto, nato il 31 gennaio 1937, morì il 23 maggio 1987.

    Fu parroco dal 1 luglio 1973 a Gennaio 1985 presso la chiesa "San Simone Apostolo", attuale "San Michele Arcangelo" a Valtesino di Ripatransone, per poi trasferirsi nella parrocchia di “San Filippo Neri” in zona Ascolani a San Benedetto.
    Nel 1958 al parroco veniva praticata la "tonsatura", il tradizionale rito che precede il conferimento degli ordini sacri e indica la consacrazione a Dio. Tale cerimonia consiste nel taglio di cinque ciocche di capelli, come simbolica forma di rinuncia al mondo da parte dell'aspirante chierico.

    Don Ubaldo lo ricordiamo con particolare affetto come parrocchiani della Valtesino di Ripatransone. I suoi anni "Era Ubaldiana" furono ricchi di iniziative. Molte attività e tradizioni della parrocchia risalgono a quel periodo, tra queste il Presepe nel Salone Parrocchiale che oggi porta il suo nome e a distanza di quasi trent'anni ancora viene realizzato. Molti parrocchiani di oggi sono i giovani di allora che lo aiutavano nella sua missione. In quegli anni la Parrocchia fu chiamata anche a "sperimentare” le prime novità introdotte dal Concilio Vaticano II.

  • Ascoli Piceno - 03/04/2016

    Oggi a Ripatransone...

    Oggi a Ripatransone prende vita il "Cavallo di Fuoco", una
    fra le manifestazioni folkloristiche/pirotecniche piú antiche e singolari d'Italia.

    Dal 1682, anno dell'incoronazione della Madonna di San Giovanni a Patrona della Cittá e Diocesi, i Ripani si trovano ogni anno, nella sera della Domenica in Albis, a rievocare un evento che è molto di piú di un semplice fuoco d'artificio. In quel giorno fu chiamato per l'occasione un artificiere di Atri ad improvvisare uno spettacolo in suo onore. Egli "cavalcò un cavallo, che era tutto ripieno di fuochi artificiali, con il quale girò più volte la piazza buttando sempre raggi ed altre bizzarrie". La domenica in albis (o della Divina Misericordia) è, nell'anno liturgico della Chiesa cattolica, la seconda domenica di Pasqua. Nella giornata è concessa, secondo determinate condizioni, l'indulgenza plenaria o parziale ai fedeli.

    Tra gli abitanti più anziani di Ripatransone, c'è chi si ricorda ancora quando il Cavallo di Fuoco veniva portata in spalla dal più robusto dei cittadini. Dal 1932 in poi infatti, venne dotato di ruote e timone e fatto trainare da volontari dotati di vesti e accessori di protezione.

  • Ascoli Piceno - 02/04/2016

    Il 2 aprile di un an...

    Il 2 aprile di un anno fa veniva esposta pubblicamente in cattedrale ad Ascoli Piceno la Sindone di Arquata, alla venerazione dei fedeli.

    La Sindone di Arquata del Tronto è un estratto dell’esemplare torinese ed è custodita nella chiesa di S. Francesco a Borgo di Arquata con davanti cento lumi, tanti quanti quelli che, secondo la leggenda, accompagnavano la Sindone durante le processioni durante carestie, siccità e guerre.
    La tradizione orale tramanda comunque che l'estratto sia stato voluto al fine di avere una Sindone di proprietà ecclesiastica, in quanto quella di Torino apparteneva ai Savoia, e che essa doveva forse essere custodita in posto riservato, periferico e sicuro.

    L'ostensione del 2015 è stata fortemente voluta dal Vescovo di Ascoli Giovanni d’Ercole, mostrandola per la prima volta ad Ascoli, dopo che dal 1981 fu esposta esclusivamente all’interno della chiesa di Arquata. Si racconta che prima del 1981 l’ultima ostensione sia stata effettuata durante la Seconda Guerra Mondiale proprio come rituale propiziatorio.

  • Ascoli Piceno - 31/03/2016

    Il 31 marzo 1938 nas...

    Il 31 marzo 1938 nasceva Silvano Montevecchi. Originario della provincia di Ravenna, dal 1997 fu nominato Vescovo della diocesi di Ascoli Piceno da Papa Giovanni II.

    Nella bolla con cui è stato nominato vescovo è definito "inclito figlio del borgo di Villa Vezzano" e nel suo primo giorno in cattedrale indossò una mitra bianca ricamata, recante nel fronte e dietro l'immagine a colori della Beata Vergine delle Grazie, patrona di Faenza, e di Sant'Emidio, patrono di Ascoli.

    Il giorno dei funerali, il 2 ottobre 2013, con la città in lutto il Sindaco lo ha voluto ricordare pubblicamente con un pensiero comune di un uomo tanto buono quanto colto che nei suoi quindici anni alla guida della diocesi ha saputo conquistare il cuore di tutti.

    Sono già 3 anni che Mons. Montevecchi ci ha lasciato e riposa nella cripta di S.Emidio nella cattedrale di Ascoli per sua espressa volontà testamentaria.

  • Ascoli Piceno - 30/03/2016

    Il 30 marzo del 1965...

    Il 30 marzo del 1965 nasceva ad Ascoli Piceno, Vincenzo Scalpellini.

    Per chi l’ha conosciuto sa che la sua vita è stata breve ma tanto intensa, piena di relazioni umane, professionali e familiari.
    Vincenzo ci ha lasciato il 15 luglio 2006, ad appena 41, stroncato da un male che ha resistito ad ogni cura. Visse a Roma per diversi anni dove frequentò giornalismo alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) e design grafico all’Istituto Europeo di Design (IED). Lavorò con uno dei maestri internazionali della grafica editoriale, Piergiorgio Maoloni, e con l’artista Guido Scarabottolo prima di portare la sua creatività in Brasile nel 1996.

    Lo ricordiamo con affetto per la particolare sensibilità a capire il microcosmo che si cela nei sobborghi cittadini, nelle strade, nei luoghi pubblici, e il modo di raccontarli nelle sue opere realizzate minuziosamente.

  • Ascoli Piceno - 29/03/2016

    La scorsa settimana...

    La scorsa settimana ci ha lasciato Johan Cruyff, “profeta” del calcio, fuoriclasse dell’Ajax e della grande Olanda. Con Pelé e Maradona compone il trio dei più grandi di sempre.

    Ad Ascoli ci si ricorda bene del talentuoso olandese perché fu uno dei tanti campioni che, alla fine degli anni ottanta, venivano in città per farsi realizzare su misura gli scarpini da gioco.

    Grazie all’amicizia con lo sciatore azzurro Erwin Stricker, allora rappresentante del brand Pantofola d’Oro per il Trentino Alto Adige, Cruijff arrivò nello stabilimento dell’azienda Pantofola d'Oro nel 1979, insieme all’altro campione olandese Johan Neeskens, dove firmò un contratto di fornitura con il mitico Emidio Lazzarini, meglio conosciuto come “Mimì". Fu sempre quest'ultimo a prendergli le impronte della calzata e a diventare da quel giorno il suo fornitore di fiducia.

    Emidio, scomparso nel 2001, aveva una tenacia e una personalità di spicco che fece diventare la sua bottega e le sue produzioni sinonimo di lusso e di qualità a livello internazionale.

  • Ascoli Piceno - 29/03/2016

    In questi giorni ci...

    In questi giorni ci ha lasciato all'età di 61 anni, Franco Seccardini,
    ex dipendente della Carbon, in pensione da pochi anni, molto conosciuto nella città di Ascoli Piceno per il suo carattere socievole e disponibile.

    Franco era noto soprattutto nel mondo del calcio ascolano dove da qualche anno collaborava con il settore giovanile dell’Ascoli Picchio come dirigente accompagnatore della formazione esordienti. Precedentemente aveva partecipato all'attività di diverse società calcistiche e sportive di Ascoli, tra cui quelle del popoloso quartiere Monticelli, dove risiedeva con la sua
    famiglia.

    Un male incurabile ce lo ha portato via in pochi mesi, insieme alla passione e alla sua costante dedizione per lo sport e per il mondo dei più giovani, ai quali trasmetteva sani valori e principi sportivi sia in campo che fuori.

    Ci stringiamo alla famiglia Seccardini, alla moglie Caterina, ai figli Matteo e Simone, quest'ultimo allenatore dei Giovanissimi Regionali dell'Ascoli.

  • Ascoli Piceno - 28/03/2016

    Tra le manifestazion...

    Tra le manifestazioni tradizionali Ascolane di Pasqua c'è la "Scuccetta". Una tradizione che si ripete da secoli. Un’usanza prettamente locale che ha caratterizzato l’infanzia di migliaia di ascolani, dove due giocatori battono tra loro le punte delle proprie uova, rigorosamente sode, e vince chi per primo riesce a rompere l’uovo dell’altro senza rompere il suo. In genere il vincitore conquista l'uovo dello sconfitto, che torna buono per il pranzo.

    Si giocava a "Scuccetta" negli anni addietro nelle campagne dell'ascolano proprio il lunedi di Pasqua; fà parte delle tradizioni della cultura contadina del Piceno. Infatti nel giorno di Pasquetta oltre che ad Ascoli, a San Benedetto a Castorano e in tanti antichi centri della valle del Tronto, nelle rispettive piazze si trovavano e si trovano ancora tutt'oggi molti appassionati
    agguerriti che si sfidano fino all'ultimo scontro.

    Ogni nonno può testimoniare alle nuove generazioni questa particolare sfida che appassionava i compaesani giunti in piazza, invece di restare a giocare a carte al bar o passaggiare al parco, a tifare o a deridere il proprio parente o il proprio conoscente.

    Una sfida tra generazioni diverse che gareggiano insieme con il gusto di giocare con niente e di divertirsi genuinamente come una volta.

  • Ascoli Piceno - 27/03/2016

    Il giorno di Pasqua...

    Il giorno di Pasqua nelle famiglie ascolane è tradizione iniziare a celebrare la giornata dalla colazione.

    Questa antica usanza consiste in un abbondante pasto a base di salumi e pane caserecci, uova (benedette del prete durante la benedizione delle case), pizze e piconi di formaggio, coratella d’agnello, il tutto rigorosamente accompagnato con del buon vino.
    La tradizione rappresenta la fine della Quaresima e del digiuno e la celebrazione del ritorno alla vita con una grande voglia di festeggiare la Resurrezione.

    Torna sicuramente alla mente di tutti, sopratutto dei genitori di oggi, quando le loro nonne armate di mattarello e parnanza, preparavano con grande impegno la pizza salata al formaggio già il giovedì o il venerdì santo, e che quel profumo presenziava nelle case fino alla domenica. La preparazione portava via tutto il pomeriggio del venerdi e portava via con se tanti chili di farina del molino locale e tante uova delle proprie galline o del contadino del posto (alcune usanze indicavano l'impiego di 40 uova come i giorni della Quaresima).

    Le pizze, una volta preparate e aventi la classiche forme similari al panettone, si portavano poi a cuocere nei forni, prenotando la cottura famiglia per famiglia. Secondo la tradizione non si doveva assaggiare finché non si "scioglievano le campane"!

  • Ascoli Piceno - 25/03/2016

    Il 25 marzo del 1482...

    Il 25 marzo del 1482 fu una data importante per la città di Ascoli Piceno. In quella data fu concessa da Papa Sisto IV, la "libertas ecclesiastica", ovvero quella particolare condizione di autonomia amministrativa all'interno dello Stato della Chiesa. Per celebrare l'evento, che coincideva con il giorno dell'Annunciazione, la città commissionò un dipinto a Carlo Crivelli.

    La pala intitolata "Annunciazione" fu dipinta dal Crivelli per la chiesa della Santissima Annunziata dei Frati minori osservanti e oggi e' conservata nella National Gallery di Londra e rappresenta uno dei capolavori più significativo del Rinascimento nelle Marche.

    Dal 1482 e per un lungo periodo, il 25 marzo di ogni anno, il popolo ascolano si è recato in processione alla chiesa dell'Annunziata in ricordo di tali fatti.

  • Ascoli Piceno - 25/03/2016

    Quando il 25 marzo c...

    Quando il 25 marzo coincide con il venerdì santo, nella chiesa di San Pietro Martire ad Ascoli Piceno si attende con ansia il miracolo che potrebbe far fiorire o macchiare di sangue la sacra spina che apparteneva alla corona posta sul capo di Gesù.

    Nella chiesa ascolana tale reliquia è conservata con cura da diversi secoli. Nel 1200 arrivò in città in seguito ad uno scambio voluto dal Re di Francia Filippo IV, col dente di San Domenico precedentemente conservato dai domenicani del posto. Lo scambio fu proposto dal confessore del re francese, Padre Francesco de Sarlis, che aveva contatti con i nostri domenicani.

    Ad Ascoli, l'ultimo prodigio risale al 25 marzo del 1932, quando il parroco di allora, durante l'ostensione, si accorse che la sacra reliquia aveva cambiato colore.

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