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  • Perugia - 26/05/2016

    Bruno Vella.

    Giorni...

    Bruno Vella.

    Giorni di perdite questi per il territorio dell'Umbria.
    Si è spento dopo una lunga malattia Bruno Vella, fondatore della casa editrice Edimond, che gestiva assieme ai figli Cinzia ed Antonio.

    Personalità molto conosciuta, non solo a Città di Castello, ma anche a livello nazionale, anche in ragione dei vari ruoli che ha ricoperto nella sua intensa vita. Tra questi, si ricorderà sicuramente il periodo da Presidente del Rotary, di cui ha pubblicato un libro in occasione dei 40 anni dalla nascita del club.
    E' considerato uno dei pionieri nel campo della grafica e della cartotecnica in città ed è proprio questa sua grande capacità professionale che lo ha fatto apprezzare e stimare, facendogli guadagnare importanti incarichi su tutto il territorio italiano.
    Sarà il figlio Antonio, dopo l'esperienza acquisita alla Edimond a seguire le orme del padre.

    Proseguirà nell'attività di famiglia con la nuova nata, l'azienda ''Luoghi interiori'', con la quale accompagna, con un successo già da anni consolidato, il premio letterario Città di Castello.
    Al grande imprenditore, ma soprattutto al valoroso uomo, va oggi un commosso saluto.

  • Perugia - 25/05/2016

    Il pittore del Trasi...

    Il pittore del Trasimeno che amava raccontare un lago inconsueto

    L'Umbria piange la scomparsa di un grande personaggio.

    Ci ha lasciati dopo una lunga malattia, all'età di 77 anni, il pittore Elio Pasquali, amata figura di spicco nel mondo dell'arte nella verde regione.

    Compianto dai tanti amici di Passignano sul Trasimeno, che lo ricordano oggi con grandissima emozione, mentre lo accompagnavano nel suo ultimo viaggio terreno.
    Il Lago la sua grande passione, numerose le sue opere dedicate allo specchio d'acqua tanto conosciuto in Umbria.
    Non il solito lago fotografato dai turisti però, ma un Trasimeno popolato di pescatori e cacciatori, di albe gelide e tramonti infuocati. Grande custode della coscienza sociale e culturale, massimo interprete della tradizione della pesca e dei suoi eroi, pescatori abituati a trascorrere più tempo in acqua che sulla terraferma.

    Sempre partecipe alle numerose manifestazioni sul territorio, immancabile al Palio delle Barche, che rievoca la sanguinosa battaglia del 1495 che vide Passignano al centro delle operazioni militari, nella guerra tra le nobili famiglie perugine dei Baglioni e degli Oddi. Proprio per questo evento, viene scelto nel 2010 per dipingere l'ambito premio della gara, creato a turno dai vari pittori passignanesi.

    Si stringono tutti attorno a chi ha perduto di più, alla moglie Silvana ed ai figli Nadia e Sandro, a cui va oggi il più grande degli abbracci.

  • Perugia - 21/05/2016

    Alberto Galassi.

    Il...

    Alberto Galassi.

    Il 21 maggio 2002 ci salutava Alberto Galassi, uno dei migliori attaccanti che la Fiorentina abbia mai avuto.

    Si è spento all’età di ottant’anni, dopo una lunga malattia.
    Era nato a Todi, in provincia di Perugia, ha vestito la maglia del Grifo facendo parlare di se quando, nell’allora Serie C Centro - Sud, mise a segno 45 reti stagionali, dando un importante contributo alla promozione della squadra in serie cadetta.

    Fu così che si fece notare, e il Bologna lo ingaggiò nelle stagioni successive, facendolo esordire in massima categoria.
    Al termine di quella fantastica stagione si trasferì a Firenze, dove rimase per cinque anni, affermandosi definitivamente come uno dei più prolifici attaccanti italiani del tempo. Giocò con la Fiorentina la sua migliore annata in Serie A, totalizzando ben 24 goal in 37 presenze. Resta tutt’ora il miglior marcatore italiano in campionato nella storia dei gigliati.

    Era malato da tempo Alberto, e si era ritirato nella sua amata Firenze, luogo di tante soddisfazioni e città in cui aveva deciso di ritirarsi dopo la splendida carriera da calciatore per dedicarsi alla professione di dentista.

    E’ stato un grande sportivo, definito attaccante molto veloce e astuto, esempio da seguire per chi, come lui, sogna di diventare un campione nello sport più amato d’Italia.

  • Perugia - 19/05/2016

    La santa e la sua ro...

    La santa e la sua rosa

    E' arrivata stamane nella Cattedrale di San Lorenzo, direttamente da Buenos Aires, la Fiaccola della pace e del perdono” di santa Rita da Cascia.

    E' stato proprio Papa Francesco a benedirla in Piazza San Pietro, per poi farla proseguire nel viaggio che la porterà ad attraversare i principali comuni dell'Umbria.

    Simbolo d'amore, di un gemellaggio di pace che quest'anno unisce l'Italia all'Argentina, la Fiaccola votiva percorre un cammino di fede in onore della Santa protettrice di Cascia.
    Margherita, questo il suo nome di battesimo poi diminuito in Rita, nacque in un ambiente caratterizzato da continui scontri armati e guerriglie paesane. Poco si sa della sua giovane vita prima dell'ingresso in Monastero e le uniche informazioni giunte fino a noi risalgono alla tradizione orale. Roccaporena, paesino umbro natale della santa, nel Trecento era un minuscolo agglomerato di capanne, al fondo di una conca circondata da monti. Sin da subito si manifestarono in Rita i doni celesti che le faranno poi guadagnare la santità.

    Si narra infatti che durante i suoi primi mesi di vita uno sciame di api bianche le volteggiasse attorno, entrando ed uscendo dalla sua bocca, senza però farle alcun male. La cosa che più di tutti ha colpito nella vita della santa, è stata l'estrema normalità della sua vita quotidiana, vissuta come sposa e madre, come vedova ed infine come agostiniana. La drammatica morte del marito fu per Rita fonte di dolore, ma pure occasione di crescita spirituale, perchè fu odiata, ma non rispose con odio. La perdita dei figli aggiunse altro dolore e, trovatasi sola, iniziò la sua strada verso Dio, trasferendosi al Monastero di S. Maddalena di Cascia, dove divenne madre spirituale di tanti figli.

    Quando giunse la sua ora, Rita chiese di essere riportata a Roccaporena, per raccogliere una rosa dal suo giardino.
    Era inverno, c’era la neve ed era impossibile trovare delle rose, ma nel giardino, fra la neve, c'era davvero una rosa, a simboleggiare il cuore del marito, che la santa, aveva raddolcito.

  • Perugia - 17/05/2016

    Ciao Romoletto.

    E'...

    Ciao Romoletto.

    E' stato un tragico incidente a portare via ai suoi cari Alberto Antonelli, uomo di 76 anni conosciuto e amato da tutti, con il soprannome di Romoletto.

    L'evento doloroso si è verificato nella frazione di Bastiola ed ha visto coinvolte cinque autovetture. Cordoglio e commozione tra la gente, sgomento ed incredulità per una fine così inaspettata e dolorosa.

    L'uomo, presidente della Federcaccia di Bastia Umbra da 15 anni, era alla mano e gentile, sempre cordiale e ben disposto verso il prossimo.

    La comunità si stringe intorno alla famiglia per la grave perdita subita prematuramente e la cittadina umbra si prepara a dare l'ultimo saluto ad una persona preziosa, che sicuramente mancherà a tutti.

  • Perugia - 17/05/2016

    “Mi chiedo come è ac...

    “Mi chiedo come è accaduto che tanti anni siano trascorsi e che abbia lavorato tanto, senza che me ne accorgessi. A chi devo questo miracolo?”

    Sono ormai undici anni che Piero Dorazio non c'è più.
    Undici anni passati nel ricordo di un Maestro che ha dato tanto all'Umbria ed all'Italia tutta.

    La sua permanenza, per svariati anni, a Todi ha permesso alla città di crescere ed evolversi nell'ambito delle moderne forme espressive dell'arte, nonché di comprendere a pieno le profonde doti umane ed artistiche del pittore.
    E' considerato un uomo d'enorme spessore creativo, uno dei padri dell'astrattismo italiano.

    Si trasferisce in Umbria negli anni settanta, precisamente a Todi, in un ex eremo camaldolese nella frazione di Canonica.
    Lo fa ristrutturare e lo trasforma nel suo studio e nella sua principale residenza, che diventerà sede di numerosi incontri con intellettuali e personalità di calibro internazionale. Durante questi anni il comune di Todi gli rende omaggio con l'allestimento di una mostra antologica nella “Sala delle Pietre”, in cui verranno esposti i quadri con le macchie trasparenti e con dei frammenti di linee colorate che danno vita a grandi composizioni di ispirazione impressionista.

    Con la morte di Piero Dorazio, il mondo dice addio ad un grande artista, accompagnato da un grande uomo.

  • Perugia - 16/05/2016

    Viva Sant'Ubaldo

    Se...

    Viva Sant'Ubaldo

    Se ieri era la grande giornata dei ceri, oggi è la festa del santo patrono a Gubbio, che vive con gioia questi due giorni di festa.
    La ricorrenza che celebra la figura di Sant'Ubaldo è particolarmente sentita dagli eugubini, che iniziano i festeggiamenti già due giorni prima della data prestabilita.
    La celebrazione s'intreccia inevitabilmente con l'altro evento cardine della cittadina umbra: i ceri.

    La statua del santo è posta all'estremità di una delle tre strutture in legno trasportate dai ceraioli, in un grande clima di devozione e folclore.

    Si narra che Gubbio sia stata distrutta da un grande incendio nel 1127 e fu proprio Sant'Ubaldo a curarne la ricostruzione.
    Molte faide insanguinavano le strade della città, ma Ubaldo, appena nominato Vescovo, si mise subito a lavoro come paciere, per cercare di risolvere le annose questioni che creavano scompiglio fra gli abitanti. Non finisce qui: undici furono le città nemiche che assediarono Gubbio e anche questa volta il suo Vescovo era lì pronto a difenderla.

    Per ben 31 anni rimase nella sua Diocesi, sempre fedele alla città che tanto amava. E tanto fedeli a lui anche i cittadini eugubini, che lo proclamano Patrono della città a pochissima distanza dalla morte. Oggi lo si festeggia con la tradizionale fiera – mercato che si svolge nel centro storico di Gubbio durante tutta l'intera giornata.

  • Perugia - 15/05/2016

    15 maggio 1916: buon...

    15 maggio 1916: buon compleanno "Comandante".

    Nel 2011 Gubbio dice addio ad un pezzo della sua storia con la scomparsa di Paride Brunetti, noto ingegnere nonché ex ufficiale di carriera italiana nato proprio nella città dei ceri. Viene ricordato soprattutto per aver sposato la lotta partigiana, che lo vide ininterrottamente partecipe sul fronte di liberazione nazionale nelle montagne feltrine e bellunesi.

    Da un certo momento in poi il suo nome si lega indissolubilmente a quello di Antonio Gramsci ed alla sua Brigata Garibaldina.
    Una carriera militare da subito brillante quella di Paride Brunetti, dapprima nell'Accademia Militare a Torino, successivamente in Russia, dove venne decorato con la medaglia al valore militare per la battaglia di Kantermirowka.

    La svolta arriva con il primo contatto con i dirigenti antifascisti che lo coinvolgono nell'organizzazione del primo nucleo partigiano nell'area del bellunese, che lo portò a trasferirsi tra le montagne di Belluno per ricoprire la carica di comandante. Bruno il suo nome di battaglia, assoluto protagonista del sabotaggio del Tombion, azione partigiana con risalto in tutta Europa. L'attacco fu guidato da Bruno, che insieme ai suoi uomini attaccò il deposito tedesco, disarmò i militi della RSI, sequestrò 23 quintali di esplosivo all'interno della galleria ferroviaria.

    Queste sono solo alcune delle gesta che hanno reso Paride Brunetti un simbolo della lotta antifascista, sono solo alcune delle ragioni per cui Gubbio, come l'Umbria intera, è orgogliosa di vantare cittadini come lui.

  • Perugia - 14/05/2016

    Gubbio in festa.

    E...

    Gubbio in festa.

    E' tutto pronto per una delle feste più importanti dell'anno. Gubbio freme in attesa del Giorno dei Ceri. Amata non solo in Italia, ma anche nel resto d'Europa, la tradizionale manifestazione folcloristica eugubina coinvolge tutti, in un'atmosfera di grande partecipazione da parte di tutti i cittadini che esprimono passione ed attaccamento alla propria terra.

    Tale è la sua importanza che i Tre Ceri vengono inseriti nel gonfalone e scelti come simbolo della Regione Umbria. Ma cosa sono i Ceri? Sono tre altissimi prismi ottagonali in legno che, sovrapposti uno sull'altro, creano una struttura che arriva a pesare all'incirca 4 quintali. In cima all'imponente blocco svettano le statue di Sant'Ubaldo, patrono della città e della Corporazione dei Muratori e Scalpellini, San Giorgio, patrono della Corporazione dei Merciari e Sant'Antonio Abate, patrono dei Contadini e degli Studenti. Figura centrale della ricorrenza sono i cosiddetti Ceraioli, ovvero coloro che portano a spalla le gigantesche costruzioni in onore del vescovo di Gubbio. E' proprio in concomitanza con la sua morte che si verificò un pellegrinaggio da parte di tutti i cittadini che, con candele accese, offrivano voti da parte di Corporazioni e Mestieri.

    Coloro i quali praticavano le arti più ricche, erano soliti peregrinare con tre Cereos Magnos in legno, dando inconsapevolmente vita a quella che poi sarà una lunga usanza. Nella vita di un eugubino, ricoprire questa carica è motivo di grande orgoglio, nonché profondo legame fra lui e la corporazione scelta. Mentre una volta tale decisione veniva presa in base al tipo di mestiere del padre, oggi è assolutamente libera, anche se nella realtà condizionata dalle tradizioni di famiglia. Il giorno della vigilia le piazze si animano in un'esplosione di allegria, contornata da brindisi d'incoraggiamento. Cala la notte e sale l'attesa. Alle 5,30 il suono dei tamburi segna l'inizio. Le parole non renderebbero giustizia a tutto ciò che accadrà dopo. Andate a Gubbio e vivete l'emozione!

  • Perugia - 13/05/2016

    Farina, acqua, olio...

    Farina, acqua, olio e sale ed il gioco è fatto!

    Si rinnova l'appuntamento con la nuova edizione della Sagra della Torta al Testo, che prenderà il via oggi a San Valentino della Collina.

    Protagonista assoluto dell'evento sarà il Testo, l'inconfondibile pietra refrattaria resa rovente dal fuoco ed utilizzata per la cottura della torta più famosa dell'Umbria. Questo pane molto antico risale al tempo dei romani, che usavano cuocere focacce e panini su tegole di terracotta. E' proprio dal nome latino testum, indicante appunto la tegola, che parte la tradizione.

    Evocativa è l'immagine delle famiglie umbre, davanti al camino delle loro case contadine, che scaldano il testo per porvi sopra il famoso impasto adoperato come sostituto del pane.
    Si era soliti, anticamente, far cuocere il tutto sotto la cenere, nella convinzione che questa rappresenti il metodo di cottura ottimale.
    Della Torta al Testo ci parla anche la Fontana Maggiore di Perugia che, nel mese di gennaio, raffigura una donna seduta davanti al focolare con due focacce in mano. E' plausibile pensare che queste rappresentino proprio la rinomata torta. Oggi è considerata inestimabile patrimonio dell'Umbria, simbolo della gastronomia locale e prodotto tipico di bar e taverne.
    La più conosciuta è quella farcita con erba e salsiccia, ma col passare del tempo tante sono state le combinazioni ideate per esaltarne il sapore.

    I turisti non possono rinunciare all'assaggio ed una cosa è certa: che siano grandi o piccini, umbri o provenienti da altre parti d'Italia o del mondo, nessuno disdegna la compagnia di una delle grandi bontà che la verde regione ha da offrire.

  • Perugia - 12/05/2016

    Professor Umberto Bu...

    Professor Umberto Buoncristiani

    La medicina di Perugia ha perso un'altra grande mente nell'ambito del servizio sanitario.

    Si è spento, all'età di 76 anni Umberto Buoncristiani, direttore della Nefrologia e Dialisi del Policlinico del capoluogo umbro.
    E' stato un male subdolo ed incurabile a portarlo via nel giro di pochi mesi.

    Medico conosciuto non solo in Umbria, ma anche nel resto del mondo, dove era apprezzato e stimato come professionista.
    E' stato un innovatore nel campo medico, in campo Nefrologico e Dialitico, portando per primo a Perugia un'evoluta tecnica di dialisi che ha salvato e continua a salvare la vita a molte persone.
    Tutto il mondo utilizza oggi i procedimenti da lui impiegati in ambito di terapia a domicilio, migliorando così l'esistenza di migliaia di pazienti. Molti giovanissimi nefrologi, specializzati alla Scuola di Specializzazione di Nefrologia dell'Università di Perugia, alla quale il professor Buoncristiani ha dato un importante contributo, sono ora richiesti in prestigiosi centri nazionali.

    Oggi è il giorno del ricordo, della stima e dell'affetto dei colleghi, dell'abbraccio della comunità scientifica ai suoi cari che, nonostante la grave perdita, avranno la certezza che il loro caro verrà sempre ricordato.

  • Perugia - 09/05/2016

    Cavaliere del Lavoro...

    Cavaliere del Lavoro

    Imprenditore e politico italiano, oggi si ricorda la scomparsa di un grande personaggio, un pioniere del tabacco. Francesco Giontella è stato un punto di riferimento per la comunità umbra, soprattutto per Bastia, che lo ha visto sindaco per ben due volte.

    Combattente della Prima Guerra Mondiale, padre amorevole che si è visto strappar via troppo presto la prima e l'ultimo figlio, ancora adolescenti. La sua fama è soprattutto legata alle sperimentazioni fatte nell'ambito di coltivazione del tabacco, nonché alle numerose tecniche d'avanguardia utilizzare in campo di lavorazione dello stesso. Questo suo amore per il lavoro lo portò ad aprire numerosi stabilimenti produttivi, a Bastia Umbra, Orvieto, Buonconvento e Monteroni d'Arbia.

    La fama raggiunta, sia in Italia che all'estero, gli permise di guadagnare un importante riconoscimento: fu l'unico nello Stato ad essere autorizzato a produrre sigarette non commerciabili con il suo nome.

    Forte come la sua passione anche l'impegno in politica, spinta necessaria per permettergli la realizzazione di opere pubbliche e private, come strade, ponti, acquedotti, case popolari e scuole.
    La sua città lo ricorda con un'intera via, proprio quella che costeggia il suo stabilimento, nonché con un ex ospizio da lui edificato, oggi sede di una scuola superiore.

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