Risultati: 118
  • Terni - 04/03/2016

    Aveva 110 anni quand...

    Aveva 110 anni quando, mercoledì sera, è venuta a mancare la donna più anziana della regione Umbria: Clelia Campolongo Zanetti, residente a Terni da ormai 83 anni. Clelia aveva superato un record, diventando in questo modo con i suoi 100 e passa anni la “nonnina dell’Umbria”, un traguardo raggiunto proprio lo scorso 9 gennaio. Con i suoi occhi ha visto passare intere generazioni ternane e fatti storici indimenticabili.

    La storia di Clelia inizia il 9 gennaio 1906 in un piccolo centro del Cosentino: fu la primogenita di 10 figli nati da papà Guglielmo (notabile calabrese) e Giuseppina. Nel 1933 si trasferì per la prima volta a Terni insieme al marito Rinaldo, assistendo così ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. La sua è una vita passata in buona salute e serenità, circondata dall'affetto della sua famiglia, composta da tre figlie e da trisnipoti che nulla le hanno fatto mancare.

    La famiglia, i cari e tutti quelli che l’hanno conosciuta potranno salutarla un’ultima volta oggì pomeriggio alle 14,30 nella chiesa di Colle dell’Oro.

  • Terni - 02/03/2016

    La nostra Terni

    La nostra Terni

  • Terni - 27/02/2016

    Giranno pe’ Terni: a...

    Giranno pe’ Terni: altra via, altra storia.

    Partendo proprio da via F. Coen, vogliamo oggi ricordare e riscoprire la storia di tale Ferruccio Coen, talmente amato dalla nostra città tant’è che il Municipio gli dedicò addirittura una via intera. Non fu un personaggio qualsiasi: si tratta, infatti, di uno dei maggiori esponenti della poesia vernacolare ternana.

    Poeta di origine ebraica, Coen nasce a Fermignano (Urbino) il 16 luglio 1871 e muore a Terni il 24 maggio 1944. Nella conca ternana arriverà soltanto nel 1893, quando più che trentenne trovò la sua prima occupazione al comune come esattore. Diventerà successivamente impiegato di banca come cassiere titolare, ma non fu questo il suo merito più grande: insieme ad altri poeti ternani come Furio Miselli, Nicola Antonelli, Amerigo Patrizi, Catone Peroni, Fulgenzio Proietti e Giuseppe Trinchi fondò, nel 1921, il giornale “Lu Sborbottu”.

    In questo giornale venivano pubblicate tutte le loro poesie, ma non ebbe vita facile: il 26 luglio 1925, infatti, il giornale “Lu Sborbottu” era destinato a chiudere i battenti. Ma è ancora oggi il secondo pilastro dell’antica tradizione del Cantamaggio ternano.

  • Terni - 23/02/2016

    Era il 23 febbraio 1...

    Era il 23 febbraio 1948 quando Luigi Michiorri venne eletto dal consiglio comunale come sindaco di Terni, incarico che manterrà fino al 1955.

    Inizialmente impiegato di un’azienda elettrica, Michiorri fu il secondo sindaco del dopo-guerra che si trovò a dover fronteggiare una città ormai radicalmente cambiata. Le sue elezioni coincisero con le dimissione del suo predecessore, tale Comunardo Morelli, ferroviere, che detenne il titolo di primo cittadino di Terni solamente dal 1946 al 1948.

    Il cambiamento di carica avveniva proprio nel pieno di una tesissima campagna elettorale per le politiche, che vedevano fronteggiarsi da un lato gli schieramenti della sinistra (riunita nel Fronte Popolare) e dall’altro la Democrazia Cristiana. Eppure non si riuscì a dare spiegazione ufficiale alla sostituzione di Morelli con Michiorri, anche se lo schema sarà destinato a ripetersi nel tempo. Anche Luigi Michiorri, infatti, si dimetterà prima della conclusione del suo mandato: a sostituirlo sarà nel 1955 il futuro sindaco Emilio Secci.

  • Terni - 23/02/2016

    Era il 23 febbraio 1...

    Era il 23 febbraio 1908 quando – ormai ben 108 anni fa! – nasceva nel suggestivo borgo di Arrone il dottor Felice Fatati.

    La sua tomba nel cimitero del piccolo paese natale nella Valnerina è sormontata ancora oggi da una lapide in acciaio con alcuni versi delle sue poesie: questo per ricordare che, oltre ad essere un medico pediatra, Fatati fu anche un valente poeta ed un grandissimo pittore.

    Fu un artista di respiro europeo che visse ed operò a Terni fino alla morte, che sopraggiunse a 69 anni nel lontano 1977. Nella sua vita si dedicò alla realizzazione di migliaia di disegni, acquarelli, dipinti ad olio. Nel 1937 partecipò alla prima mostra di belle arti, alla quale seguirono poi altre mostre collettive e personali. Quest’epoca si concluse con la morte della moglie Maddalena e della sua adorata figlia Viviana.

    Felice Fatati era un uomo di scienza ma anche un uomo sensibile, un dottore all’antica, un uomo di altri tempi che ha lasciato memoria del suo passaggio con versi, quadri e opere di bene.

  • Terni - 22/02/2016

    Aveva 78 anni quando...

    Aveva 78 anni quando, ieri pomeriggio, è venuto a mancare a seguito di un malore il parroco di Arrone don Franco Chiaretti. Nato nel 1937, originario di Sellano, don Franco arrivò nel piccolo paese in provincia di Terni nel 1985. Per ben 31 anni ha battezzato generazioni e generazioni dei nostri bambini e poi dei loro figli. Oggi i cari, la famiglia e tutti quelli che lo hanno conosciuto, lo ricordano con infinito affetto come una figura disponibile e sempre presente all’interno della vita quotidiana di Arrone.

    Nel 2010, Papa Benedetto XVI lo aveva nominato Monsignore per i suoi 25 anni di presenza nella parrocchia di Santa Maria Assunta Arrone. Una segnalazione arrivata dall’Arcivescovo della diocesi Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, per il quale don Franco aveva accetto a 75 anni di essere sue Vicario Episcopale per il Vicariato Ternano (denominato di S. Maria Assunta).

    Per onorare la memoria di don Franco, questa sera è in programma una veglia di preghiera in chiesa alle 21. I funerali, invece, saranno mercoledì mattina alle 10.

  • Terni - 19/02/2016

    Si torna oggi a parl...

    Si torna oggi a parlare delle molteplici sfumature del dialetto ternano, dal valore storico ed affettivo soprattutto per chi è del posto. Quello che spinge le giovani generazioni verso l’uso di questa parlata è per riscoprire come vivevano i nonni: ne nasce dunque una sorta di “ternanità”, ossia un attaccamento alle tradizioni della propria città e ai luoghi di sempre.

    Caratteristica principale del dialetto ternano è l’articolo determinativo “Lu” utilizzato praticamente ovunque al posto di “Il”. Quante volte, infatti, ci è capito di sentire i nostri nonni o genitori gridarci dalla cucina “Passami lu mestolo!”, o in garage “Passami lu cacciavite!”.

    Inoltre, è molto radicata anche oggi la tendenza a raddoppiare le consonanti e a sostituire il suono “-gl” con “-J”. Questi modi di dire ne sono un esempio calzante: “Era meju quann’era peggiu” – una frase mai passata di moda, che vuole significare che non ci si accontenta mai, e che forse si viveva meglio in tempi peggiori. Oppure, non troppo tempo fa si diceva spesso “lo poli pijà per oru colato”, riferendosi a qualcosa di assolutamente vero.

  • Terni - 16/02/2016

    l mondo intero ha fe...

    l mondo intero ha festeggiato nei giorni passati il santo patrono degli innamorati, San Valentino, patrono della nostra città. A Terni la celebrazione del santo martire è particolarmente sentita, e ad esso sono legate tradizioni e leggende che risalgono ad anni passati ed epoche lontane.

    Alcuni, in questi giorni di maltempo, hanno ricordato quando negli anni ’50 lo stesso San Valentino fu protagonista di un episodio esemplare. Erano i tempi in cui la dirigenza dell’Acciaieria intendeva cancellare il riconoscimento della festività patronale e, in pieno scontro sindacale e proprio in concomitanza con i giorni del Santo, iniziò a spirare un vento di tramontana talmente forte da scoperchiare i capannoni della fabbrica. E così ogni intenzione di cancellare la festa fu spazzata via dal vento, metaforicamente e non.

    L’evento venne inteso da tutti come un intervento diretto del Santo, e da qui ne nasce la leggenda del “Vento di San Valentino” per indicare quella tramontana che spira intorno alla metà di febbraio. Ancora oggi quella tradizione è in vita, con alcuni ternani che riconoscono nel venticello di stagione la presenza del santo patrono a protezione dell’intera città.

  • Terni - 15/02/2016

    Si è spento a soli q...

    Si è spento a soli quarant'anni Simone Accettone, stimato poliziotto in servizio a Terni. Se ne è andato così, all'improvviso, durante il sonno. Una fine spesso auspicabile, ma che nel suo caso non aiuta a trovare un senso, menchemeno ad allievarne il dolore.

    Simone infatti aveva ancora molto da dare, come molto aveva già offerto in tanti anni di onorato servizio. Entrato nel Corpo nel lontano '92, appena diciannovenne, operò prima a Spoleto, poi a San Gimignano ed infine a Terni.

    Nella sua brillante carriera aveva conseguito la promozione a Vice Sovrintendente nel 2009 ed è stato delegato del Sappe dal 2008 al 2013. Le sue doti professionali erano risconosciute da tutti. Spesso veniva impiegato in servizi particolari per il Nic, oltre a coprire il ruolo di referente informatico della casa circondariale di Terni.

    Se ne va un valido poliziotto, un amico leale ed un onesto cittadino, ma il suo ricordo rimarrà ben saldo nei cuori di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

  • Terni - 14/02/2016

    Era il 14 febbraio 2...

    Era il 14 febbraio 273 quando perdeva la vita a 97 anni san Valentino, dopo esser stato torturato, decapitato e infine sepolto a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio (secondo quando riporta il documento della “Passio Sancti Valentini”, secolo VIII).

    Ebbene sì, il santo patrono degli innamorati conosciuto in tutto il mondo era un vescovo ternano, tanto che le sue spoglie sono ancora custodite nella Basilica di San Valentino a Terni, racchiuse in una teca sotto l’altare. Fu consacrato vescovo nel 203 su richiesta dei suoi concittadini, consacrato da san Feliciano che ne aveva avuto ricevuto il benestare dal papa san Vittore. I biografi ricordano che il suo apostolato si esplicava soprattutto attraverso la guarigione per mezzo della fede – fu proprio questo causa del suo martitio.

    Secondo alcuni racconti, tra i miracoli di Valentino c’è l’unione in matrimonio della giovane cristiana Serapia con il centurione romano Sabino. L’unione era ostacolata dai genitori della ragazza, che era gravemente malata. Il centurione chiamò così Valentino (già vescovo di Terni) al capezzale dell’amata, chiedendogli di non essere mai separati: così il santo vescovo lo battezzò e li unì in matrimonio. Dopodiché, morirono entrambi.

  • Terni - 13/02/2016

    Era il 13 febbraio 2...

    Era il 13 febbraio 2007 quando scomparve per un malore improvviso il ternano Paolo Pileri, pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. La città di Terni l’ha voluto ricordare questa mattina al cimitero comunale di Papigno, dove si è svolta la nona commemorazione del campione mondiale di motociclismo.

    Gli appassionati e gli amici lo ricordano come un grande uomo non solo a livello sportivo, che seppe vivere la vita con serenità e vincendo le proprie sfide. Paolo Pileri nacque a Terni il 31 luglio del 1944, nel periodo degli anni ’50 dove forte era l’entusiasmo e l’ammirazione per le imprese sportive del concittadino Libero Liberati (a cui oggi è dedicato lo stadio della città).

    La carriera sportiva di Pileri iniziò nel 1969 con la partecipazione al campionato Juniores di velocità, al quale si classificò secondo in sella ad una Aermacchi Aletta 125. Dopo quattro stagioni, esordì nel Motomondiale al GP del Belgio 1971 terminando però al 13^ posto della 125. Ben diverso il risultato che ottenne con la Yamaha nel GP del Belgio a Spa dove arrivò 3^ e dove si guadagnò il primo ingaggio da pilota ufficiale alla Morbidelli.

    Con il passare degli anni i successi e la fama aumentarono, tanto che nel 1975 Pileri vinse ben sette Gran Premi consecutivi, conquistando così il titolo mondiale.

  • Terni - 13/02/2016

    Giranno pe’ Terni....

    Giranno pe’ Terni.

    La nostra è una città strana: ci sono zone o vie poco camminate nel corso della settimana, ma che eppure sembrano rinascere durante i week end. Si tratta di quelle zone “alla moda” con ristoranti scelti dai più grandi e bar per gli aperitivi ritrovo dei più giovani, zone piene di vita delle quali tuttavia ne ignoriamo le profonde tradizioni storiche.

    È questo il caso di largo Gregorio Mazzancolli che troviamo alla fine di Corso Tacito imboccando via Cavour, proprio davanti al palazzo dell’Archivio di Stato (palazzo Mazzancolli, voluto dall’ex vescovo di Terni Ludovico Mazzancolli, legato da profonda amicizia a Pio II) e di fianco alla piccola chiesetta di Santa Croce risalente all’XI secolo. Un tempo questa era la zona delle antiche botteghe artigiane, oggi modernizzate dal consumo globalizzato fatto di ristoranti e bar. Ma sono proprio queste strade a portare il ricordo dei tempi che furono, evocando nomi come Sciamanna, Gazzoli e Mazzancolli.

    Chi era dunque Gregorio Mazzancolli? Si tratta forse di uno dei più grandi e valorosi uomini d’arme di Terni, discendente della famiglia Mazzancolli. Fu primo alfiere del cavaliere Viviani da Camerino nella guerra di Ungheria nel 1541: qui Mazzancolli, pur di non perdere la bandiera, si lasciò bruciare la mano che la stringeva e la piantò per primo sulle mura della città di Stringonia debellata. Il segno di quel fuoco raggiunse anche il suo volto, e ne rimase segnato per sempre.

Back to top