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  • Bergamo - 11/04/2016

    60 anni fa Bergamo p...

    60 anni fa Bergamo piangeva la scomparsa di Francesco Simonetti, allenatore e calciatore della Bergamasca prima, dell'Atalanta poi.

    Originario di Lecco, Francesco è stato sin dalla giovinezza molto legato a Bergamo. Cresce infatti tra le file della Bergamasca per passare, dopo la fusione della società con l’Atalanta, all'A.L.P.E., Società polisportiva di Bergamo.

    Successivamente viene trasferito al Falco Albino, prelevato dall'Atalanta forte della sua dinamicità di gioco: negli anni della sua carriera viene utilizzato prima come attaccante, poi come centrocampista ed al termine della carriera come terzino sinistro. Tornato all’Atalanta debutta in prima squadra diventandone presto un elemento irremovibile, tanto da diventarne capitano e bandiera: in tredici campionati colleziona complessivamente 239 presenze e 10 reti. Sul finire della carriera di giocatore comincia ad intraprendere quella di allenatore, iniziando a guidare le giovanili neroazzurre. Nella stagione 1953-1954, coadiuvato da Luigi Tentorio, viene promosso alla guida della prima squadra in sostituzione di Luigi Ferrero, portando la squadra fino alla fine del campionato.

    Un grande giocatore e un ottimo allenatore molto legato alla storia dell’Atalanta e che Bergamo non dimenticherà mai.

  • Bergamo - 08/04/2016

    94 anni fa nasceva a...

    94 anni fa nasceva a Bergamo Giacomo Baracchi, grande calciatore italiano e 11° presidente dell’Atalanta, ricordato per le sue spiccate doti come attaccante.

    Con una passione fuori dal comune Giacomo inizia ad avvicinarsi al suo sogno crescendo nella squadra Ragazzi dell'Atalanta, con cui riesce anche ad esordire nel Torneo di guerra del 1943-1944 scendendo in campo nella partita persa per 4-1 contro il Varese. A fine stagione smette di giocare, salvo poi riprendere momentaneamente l'attività agonistica nella stagione 1951-1952, nella quale gioca 14 partite nella Pro Lissone, in Serie C.

    Nel febbraio 1969 viene incaricato da Achille Bortolotti e Massimo Masserini, all'epoca azionisti di maggioranza dell'Atalanta, come nuovo presidente della società bergamasca. Ricoprirà questo ruolo fino al 20 dicembre dello stesso anno, quando venuto a conoscenza del fatto che Bortolotti esonerò a sua insaputa l'allenatore Viciani, decide di dimettersi. Si occupò anche di ciclismo dedicando al padre il leggendario trofeo Baracchi, la cronometro a coppie che vide correre a Bergamo i più grandi assi delle due ruote come Coppi, Bartali, Magni, Anquetil e Merckx.

    Un uomo di grande determinazione e forza di volontà, che non è mai andato contro i suoi principi, a costo di sacrificare se stesso. Bergamo lo ricorda ancora oggi con molto affetto, ripensando agli anni delle sue partite.

  • Bergamo - 08/04/2016

    168 anni fa moriva a...

    168 anni fa moriva a Bergamo Domenico Gaetano Maria Donizetti, compositore italiano molto noto ancora oggi nella bergamasca e in tutto il mondo, in particolare per la sua produzione musicale come operista.

    Gaetano nacque da una famiglia di umile condizione (padre guardiano al Monte dei Pegni e madre tessitrice), fu ammesso alle lezioni caritatevoli di musica tenute da Giovanni Simone (Johann Simon) Mayr e Francesco Salari che saranno le basi dell'attuale Istituto Superiore di Studi Musicali "Gaetano Donizetti" (il conservatorio di Bergamo), e mostrò da subito un talento notevole, riuscendo, nonostante la modesta abilità canora, necessaria per poter proseguire i corsi gratuiti, a continuare le lezioni grazie ai progressi nello studio della musica.

    Un compositore che ottiene moltissimi successi accanto a qualche fallimento, girando l’Italia e lasciando molti ricordi a Venezia e Napoli. Era un autore molto pratico e professionale, scrivendo con una rapidità superiore alla media. Era inoltre autore dei libretti delle sue stesse opere, e se un giudizio superficiale possa far pensare che essendo musicista avrebbe realizzato dei libretti mediocri, ad una analisi approfondita si realizza che Donizetti fu in realtà capace di testi profondi e acuti.

    Le sue meravigliose opere oggi sono ancora rappresentate nei teatri di tutto il mondo, in particolare quelle con una decisa ricorrenza sono “L'elisir d'amore”, “Lucia di Lammermoor “e il “Don Pasquale”, accanto comunque a opere meno conosciute ma di altrettanto genio come “Gemma di Vergy” o il “Torquato tasso”.

  • Bergamo - 07/04/2016

    87 anni fa nasceva a...

    87 anni fa nasceva a Bergamo Maria Luisa Cassanmagnago Cerretti, politica italiana e parlamentare europea.

    Di Maria Luisa tutti apprezzavano l'acutezza del pensiero, mai banale o semplicistico, la capacità di analisi e di lettura delle persone, delle situazioni e dei problemi della società. Manifestava in ogni azione una smisurata energia ed entusiasmo, era una di quelle persone con cui si sa di potere arrivare a sintesi e convergenze vere e franche.

    Deputata nazionale dal 1972 al 1979, è stata eletta alle elezioni europee del 1979, riconfermata nel 1984 e nel1989. Finito il suo mandato nazionale nel 1976 cominciò lo stesso anno il suo percorso nel Parlamento Europeo, dove tra i vari incarichi assunti vanno segnalati quelli di membro delle commissioni Affari Sociali, Affari Istituzionali e per i Diritti della Donna, di vice presidente del gruppo del Partito Popolare Europeo, delle commissioni Affari Esteri e Sviluppo e Cooperazione, e infine quello più prestigioso di Vice Presidente del Parlamento Europeo, dal 1982 al 1987. È stata membro inoltre dell'assemblea federale della Margherita. È stata fino all’ultimo Presidente del Comitato d'Iniziativa lombardo per lo Stato Federale Europeo.

    Aveva l’incredibile capacità di non fermarsi mai a cullare i risultati raggiunti nostalgicamente, sempre guardando avanti. Una grande donna che certamente Bergamo non dimenticherà mai e che ringrazierà per sempre per essere un’ispirazione di valori, ideali e forza di volontà.

  • Bergamo - 07/04/2016

    28 anni fa Bergamo s...

    28 anni fa Bergamo salutava con orgoglio e affetto Giovanni Gotti, ciclista su strada bergamasco, professionista tra il 1934 e il 1940.

    Giovanni, originario di Serina, aveva un’unica passione nella vita, la bicicletta. Sin da giovane amava questo sport e ci si dedicava per molto tempo. Il suo talento e il suo determinato impegno gli hanno permesso di arrivare sempre più in là raggiungendo abilità di livello sempre più alto.

    Corse per la Legnano-Wolsit, la Dei, la Ganna e la S.C. Binda. Impiegato spesso come gregario, vinse la Milano-Torino nel 1935 e la terza tappa del Giro d'Italia 1938, da Sanremo a Santa Margherita Ligure. Partecipò a sei edizioni del Giro d'Italia, concludendo al quinto posto nel 1934, e al Tour de France 1934. Tra i piazzamenti di rilievo si segnala il terzo posto al Giro di Toscana nel 1936, al Giro dell'Emilia nel 1937 ed alla Milano-Torino nel 1939.

    E’ sempre stato un esempio di forza di volontà, determinazione, sportività che ha ispirato tanti ciclisti a dare sempre di più. Il suo spirito verrà ricordato e omaggiato dalla comunità bergamasca, che manterrà accesa la sua memoria nel tempo.

  • Bergamo - 06/04/2016

    L’anno scorso la com...

    L’anno scorso la comunità di Bergamo salutava con dolore Luigi Parma, titolare del pub Maguire's di via Previtali.

    Gigi era un uomo semplice che amava la sua vita, una persona sempre impegnata e molto dedita al lavoro ma che trovava sempre tempo per aiutare amici e parenti. Era segretario dell'associazione 'Rete impresa' Bergamo. L’anno prima alla terribile tragedia, il 16 aprile, Gigi aveva festeggiato, insieme a un centinaio di clienti, i 15 anni di gestione del locale, un pub-ristorante in stile irlandese, nell'immediata periferia di Bergamo. Da sempre era molto attento ai temi della vivibilità della città, in particolare sul fronte della sicurezza.

    Ricordiamo Gigi con un sorriso, ogni persona che ha avuto la fortuna di incontrarlo durante la sua appassionata vita può fare tesoro e custodire i momenti di felicità e allegria condivisi con lui. Possa la comunità stringersi attorno alla famiglia, ricordandole che anche se le persone buone come lui se ne vanno continuano a vivere nel cuore dei propri cari e li accompagnano nella loro vita.

  • Bergamo - 06/04/2016

    3 anni fa Bergamo si...

    3 anni fa Bergamo si univa il lutto di tutto il mondo dello sport per la scomparsa di Ivan Ruggeri, imprenditore e storico dirigente sportivo italiano, noto principalmente per essere stato dal 1994 al 2008 presidente e azionista maggioritario dell'Atalanta.

    Sin da giovanissimo Ivan aveva imparato a rimboccarsi le maniche, partendo come rappresentante della piccola ditta a conduzione familiare per poi concentrare le proprie energie sul recupero dei materiali plastici. Un'intuizione che fece la sua fortuna perchè riuscì ad aprire la prima fabbrica ed la sua determinazione venne ripagata.

    Il ciclismo fu la sua prima passione già a 16 anni, quando frequentava la scuola «Fausto Coppi» di Milano e dove riuscì a collezionare alcuni successi tra cui il quarto posto al Giro delle Asturie, in Spagna. Nel 1965 decide poi di mettere da parte le due ruote per concentrarsi sulla sua azienda, ma lo sport è una passione che non muore così facilmente, e nel 1977 si avvicina al calcio e all'Atalanta, della quale rilevò il 19% del capitale. Come presidente, Ruggeri in 14 anni ha conquistato quattro promozioni in A (1994/95, 1999/2000, 2003/04 e 2005/06). Tre volte la squadra è retrocessa (1993/94, quando entrò in carica, 1997/98 e 2002/03).

    In molti ricordano ancora la sua passione, la sua umiltà e la sua determinazione. La comunità bergamasca custodirà gelosamente la sua memoria, ricordandolo con quel suo sorriso inspirante e quella particolare luce nei suoi occhi.

  • Bergamo - 05/04/2016

    2 anni fa la comunit...

    2 anni fa la comunità di Dalmine piangeva la prematura scomparsa di Claudio Ghilardi, volontario della Croce Rossa molto conosciuto e stimato in tutto il paese.

    Claudio era un volontario da più di vent’anni e prestava con passione e dedizione servizio alla sezione di Dalmine. Gli altri volontari, gli amici e la famiglia lo ricordano ancora oggi con affetto per la persona straordinaria che era, un uomo forte e robusto, di alta statura, con un carattere buono, altruista e alla mano, capace di sacrificarsi coraggiosamente per il bene degli altri: si spendeva fino alla fine e senza pensarci due volte, conscio dell’importanza della vita e di quello che faceva

    Era molto conosciuto e molto apprezzato. Aveva molti amici e tanti portano i sereni ricordi passati con lui nel cuore. La sua forza di volontà e il suo coraggio accompagneranno negli anni a venire ogni persona che ha avuto la fortuna di incontrarlo lungo il proprio cammino. La memoria di Claudio e la comunità di Dalmine si farà carico di mantenerla intatta, inestimabile fonte d’ispirazione per gli altri.

  • Bergamo - 04/04/2016

    2 anni fa la comunit...

    2 anni fa la comunità di Zogno si raccoglieva per salutare un’ultima volta Cristian Ruggeri, morto a 31 anni dopo un violento scontro in galleria a Lenna.

    «Cristian era un giovane semplice, amante della compagnia e della montagna – ricordava quel giorno durante l'omelia don Guglielmo Milesi -. Era un amico ricercato, che ci ha fatto conoscere qualcosa di Dio. Un Dio che ha chiamato il nostro fratello e che non è un Dio che fa morire ma che introduce nella casa del Signore».

    Cristian era proprio così, un ragazzo solare, felice e amico di tutti, un giovane che dedicava la sua vita agli altri: in particolar modo si prendeva cura dei ragazzi disabili di cui si occupava nella sua attività di obiettore per il Comune di Zogno.

    I ricordi sono ancora molto chiari e la memoria di Cristian continua a vivere nei nostri cuori, dove trovano spazio tutti quei felici ricordi del tempo passato con lui a ridere, divertirsi e vivere. Possa la comunità di Zogno continuare ad omaggiare e a mantenere viva la sua memoria, in modo che il suo sorriso continui ad illuminare il volto dei suoi cari.

  • Bergamo - 04/04/2016

    3 anni fa Cene e San...

    3 anni fa Cene e San Paolo d’Argon piangevano la scomparsa improvvisa di Denise Carsana, un angelo di 45 anni che nella sua vita ha sempre e solo fatto del bene per gli altri.

    Era originaria di San Paolo d’Argon, ma da tre anni risiedeva a Cene con suo marito, Giuseppe Maffeis. Nonostante il poco tempo i due avevano legato forti amicizie a Cene, che ancora oggi la ricorda con tenerezza. Denise era una persona solare che amava la vita e aiutare gli altri. Una donna molto serena e dolce ma al contempo forte e determinata.

    Impegnata dal lavoro e dallo studio, Denise lavorava senza sosta come Assistente domiciliare alle dipendenze del Comune di Villa di Serio e stava anche frequentando un corso a Trescore per diventare una operatrice socio assistenziale.

    Possano Cene e San Paolo ricordare la bontà, la passione e la dedizione di Denise, che con le sue buone azioni e il suo animo puro, passando una vita intera a sacrificarsi per chi necessitava di aiuto, è stata un’ immensa fonte d’ispirazione per tutti i cittadini.

  • Bergamo - 03/04/2016

    3 anni fa Bergamo pi...

    3 anni fa Bergamo piangeva la scomparsa di un uomo tanto originale quanto interessante, che per anni ha ravvivato con la sua stravaganza le mura di Città Alta. Se ne andava Egidio Borsatti, per tutti «Ciccio», 82 anni e una vita particolarissima alle spalle.

    Su e giù per la Corsarola di Città Alta, poteva succedere di sentirlo cacciare urla improvvise che ti facevano sobbalzare. Egidio camminava facendo chilometri e chilometri, mani dietro la schiena, dalla funicolare a Colle Aperto, e quando sentiva che il tempo era giunto, iniziava ad inveire contro qualcuno. Il suo lieve disagio mentale non gli ha mai impedito di vivere una vita autonoma e completa. Aveva una memoria impressionante per numeri ed eventi, era ordinatissimo e impegnato in molte attività: il suo portafogli era colmo di bollettini di versamenti per varie associazioni assistenziali e benefiche, la Lega del Filo d'oro per prima e le Missioni. In Posta, per questa attività, era conosciutissimo.

    Impagabile vedere il suo sorriso e lo stupore fanciullesco quando consegnava a domicilio il giornale del pomeriggio, e in cambio si vedeva offrire un bicchiere di rosso, un caffè o altro. Piccoli gesti che Egidio amava e che facevano brillare i suoi occhi buoni. Al Bar dell'Angelo chi vorrà ricordare e omaggiare ancora il sorriso di Ciccio lo potrà fare ammirando il suo volto impresso sulla tela lì esposta, dono di un amico speciale. Tante persone che hanno incontrato Egidio potranno anche averlo etichettato superficialmente come un “matto”, ma chi si è preso pochi minuti in più per guardare all’interno della sua anima ha visto la bontà, l’innocenza e l’originalità di Egidio, rendendosi conto che una persona così particolare non può che essere un prezioso incontro.

    La comunità di Bergamo non dimenticherà mai le sue risate, le sue camminate così come la sua personalità, che rimarrà nella memoria dei tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, apprezzarlo e divertirsi con lui.

  • Bergamo - 02/04/2016

    2 anni fa la comunit...

    2 anni fa la comunità di Treviglio piangeva per la scomparsa del suo concittadino Maurizio Legori, che ci ha lasciato improvvisamente nel lutto.

    Maurizio, impiegato 50enne, era una persona tranquilla, piuttosto riservata e amante della pace e della calma. Viveva da solo e non era di certo uno che andava a raccontare tutte le cose negative che gli erano successe nella giornata. I drammi li teneva per sé, preferendo ascoltare quelli degli altri, e le cose belle e positive le condivideva con chi aveva la sua fiducia. Chi lo conosceva sapeva che era una persona su cui poter contare, un amico capace di sostenere e di aiutare il prossimo. Colleghi e amici lo stimavano per la sua professionalità e la sua intelligenza, sentendone ancora oggi ancora la mancanza. Alcuni mattinieri lo potevano incontrare spesso alle prime luci della mattinata, incrociandolo puntuale come ogni mattina mentre usciva di casa per andare a prendere il treno diretto verso Milano.

    Possa la comunità di Treviglio ricordarlo per la persona buona che era, conservando negli anni la sua memoria e pensando a lui con un sorriso, quello che rispecchiava la bontà della sua anima.

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