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  • Bergamo - 21/04/2016

    6 anni fa scompariva...

    6 anni fa scompariva con coraggio e dignità Mistico Regazzoni, diventato il simbolo di tutti i malati affetti dalla sindrome di Lyell e che ha lasciato alla comunità un indelebile e affettuoso ricordo.

    Mistico abitava a San Giovanni Bianco, ed era un uomo con una determinazione e una forza di volontà così forti da continuare a vivere con tenacia e a sorridere nonostante la malattia. Aveva una mente aperta, serena e calma, amava la semplicità nella vita più di ogni altra cosa. La famiglia ha voluto rendere omaggio alla memoria di Mistico con la fondazione di un’associazione per dare solidarietà alle persone colpite da questa malattia così come ai loro famigliari. Molto attaccato alla famiglia, onesto, acuto e innamorato dell’avventura, Mistico non si tirava mai indietro quando qualcuno aveva bisogno di una mano ed era sempre attento ai sentimenti e ai pensieri degli altri.

    Con il ricordo dei momenti felici e sorridenti passati con lui tutta la comunità di Bergamo saluta Mistico Regazzoni e la sua incredibile forza, conservando il suo ricordo negli anni e guardando la vita con i suoi occhi di sognatore.

  • Bergamo - 20/04/2016

    18 anni fa Bergamo p...

    18 anni fa Bergamo piangeva la scomparsa di Severo Cominelli , talentuoso calciatore centrocampista bergamasco, per quasi sessant'anni il più grande marcatore della storia dell’Atalanta.

    Nato a Parre l’11 novembre 1915, inizò la sua carriera calcistica da professionista a 19 anni nelle file dell'Atalanta, società che lo scoprì un anno prima mentre giocava per la squadra del suo paese. Severo era motivato dalla sua passione per il calcio che lo accompagnava fin da bambino. Una passione destinata a non finire mai e a portarlo sulla strada della serie A. Segnò più di 60 gol con la squadra bergamasca, superato solamente da Cristiano Doni. Durante gli anni della seconda guerra mondiale gioco con l’Atalanta e con L’inter: segnando 60 reti in nove stagioni con i bergamaschi e 116 presenze e 6 reti in quattro campionati con i milanesi.

    Un atleta esemplare, umile, determinato e onesto. Bergamo non dimenticherà mai le sue imprese sportive e conserverà per sempre il ricordo dei suoi fantastici goal e del suo indimenticabile sorriso.

  • Bergamo - 19/04/2016

    Il 19 aprile 1895 na...

    Il 19 aprile 1895 nasceva a Bergamo Antonio Locatelli, grande aviatore, politico, giornalista ed eroe della Grande Guerra che la comunità bergamasca ricorda ancora oggi con molto affetto.

    Chiamato alle armi nel gennaio del 1915, decise di diventare pilota scegliendo come specialità le missioni di ricognizione, compiendo dei sorvoli determinanti per la protezione dei suoi compagni e volando su Vienna con Gabriele D’Annunzio, che lo definì “il suo leone di guardia”.

    Dal 1924 al 1928 fu deputato al Parlamento del Regno d’Italia, dove gestì principalmente i problemi legati all'aviazione. Alla fine del 1933 venne nominato podestà di Bergamo, dedicandosi con grande entusiasmo al risanamento di città alta, progetto in cui collaborò con Luigi Angelini. Venne ucciso da guerriglieri abissini a Lekempti il 27 giugno 1936 insieme agli altri componenti di una missione di ricognizione aerea nell'ovest etiopico durante la guerra d'Etiopia.

    A Locatelli e i suoi compagni venne concessa la medaglia d’oro al valor militare. Antonio fu l'unico individuo decorato con tre Medaglie d'Oro al Valor Militare. D’Annunzio volle che fosse sepolto al Vittoriale, e per questo mise a disposizione un'arca funeraria.

  • Bergamo - 19/04/2016

    6 anni fa la comunit...

    6 anni fa la comunità di Casnigo dava il suo ultimo affettuoso saluto al 16enne Marco Bonandrini, scomparso improvvisamente lasciando gli amici e la famiglia nel lutto.

    Marco, molto conosciuto nella zona, era un ragazzo pieno di vita, molto estroverso ma al tempo stesso riflessivo e calmo. Amava la vita e lo sport, faceva parte di una squadra di calcio del Casnigo e non appena poteva andava a passare un bel fine settimana pescando e raccogliendo funghi. Frequentava l’Itis di Gazzaniga, iscritto al secondo anno dell’indirizzo per operatore elettrico, ed era un ragazzo modello, amico di tutti e stimato da compagni e professori.

    Oltre un migliaio di persone erano presenti al funerale di Marco. Il paese intero, commosso, si stringeva attorno ai suoi cari, e ancora oggi tutti ricordano quel giovane ragazzo pieno di vita e dal sorriso illuminante. La comunità di Casnigo non dimenticherà mai Marco, che continuerà a vivere calorosamente con tutta la sua serenità nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

  • Bergamo - 18/04/2016

    Tre anni fa Sant’Omo...

    Tre anni fa Sant’Omobono piangeva la scomparsa di Raffaele Dolci, detto Pacio, il Geppetto della Valle Magna.

    Raffaele era conosciutissimo e stimatissimo perché alla fine degli anni '50, nel suo laboratorio a Sant'Omobono, aveva inventato il primo burattino di Pinocchio, un giocattolo che negli anni seguenti sarebbe diventato un divertente compagno di avventure per molti bambini di tutta Italia. Raffaele, con una dedizione e una passione incredibili, si dedicò alla creazione di Pinocchio dopo aver sfogliato per decine di ore alcuni libri illustrati di Collodi. Oggi è il figlio Mauro a portare avanti la tradizione con tanta determinazione e insieme a molti altri giocattoli segue e rinnova la maestria dell’opera del padre.

    Bergamo e tutti i bambini che si sono divertiti con la sua straordinaria invenzione non dimenticheranno mai Raffaele, un uomo con una creatività geniale e una passione unica. Grazie per aver animato la nostra infanzia con una tale divertente opera d’arte.

  • Bergamo - 15/04/2016

    8 anni fa Bergamo pi...

    8 anni fa Bergamo piangeva la morta della giovane Kristel Marcarini, 19enne di Clusone scomparsa improvvisamente, lasciando tutta la comunità nello sgomento e nel lutto.

    Kristel era una promessa dello sci italiano. Due domeniche prima del tragico evento si era piazzata terza sulle piste di Lizzola, nelle valli bergamasche. Un addio doloroso e inspiegabile, soprattutto per una ragazza con la testa sulle spalle come lei.

    Un angelo che è volato via troppo presto, Kristel aveva un animo buono, era rispettosa e gentile con tutti, una ragazza sportiva che amava la vita e stare con gli amici, dotata di un forte senso di responsabilità e una grande determinazione. Doti, queste, che la rendevano l’atleta e la giovane donna esemplare che era.

    Il suo viso innocente, così come il suo sorriso solare, non verranno mai dimenticati. Rimarranno custoditi nei cuori dei quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla.

  • Bergamo - 14/04/2016

    4 anni fa Bergamo pi...

    4 anni fa Bergamo piangeva l'improvvisa scomparsa di Piermario Morosini, calciatore che a soli 25 anni, in quel tragico 31esimo minuto del primo tempo della partita Pescara-Livorno, si accasciò a terra, tenendo il mondo del calcio nostrano col fiato sospeso. Nonostante i tentativi dei sanitari e soccorritori di rianimarlo, per Piermario non ci fu nulla da fare.

    Un ragazzo pieno di vita, umile, molto gentile con tutti, che dava tutto se stesso sul campo e nella vita. Il Vicenza e il Livorno hanno ritirato le maglie numero 25 a poche ore dalla scomparsa. Il Vicenza inoltre ha deciso di intitolare a lui il Centro tecnico di Isola Vicentina. In suo onore gli sono state intitolate la Gradinata dello Stadio Armando Picchi di Livorno e la Curva Sud dello Stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo.

    Un cuore, quello di Piermario, trafitto da diversi drammi nel corso della sua vita. Tragedie che, tuttavia, non riuscirono mai a toglierli il sorriso e la speranza, fino al suo ultimo istante.

    Bergamo custodirà per sempre il suo ricordo, il ricordo di un angelo volato via troppo presto.

    Ciao Piermario.

  • Bergamo - 14/04/2016

    17 anni fa scompariv...

    17 anni fa scompariva lo stilista e imprenditore bergamasco Nicola Trussardi, un uomo brillante che seppe trasformare il piccolo laboratorio artigianale di famiglia per la produzione di guanti in un brand prestigioso e internazionale.

    Si laurea nel 1968 in Economia e Commercio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e da lì il giovane Nicola inizia la sua ascesa nel mondo della moda, contribuendo a diffondere il made-in-Italy nel mondo. Il creativo imprenditore decide di ampliare la produzione ad altri accessori di lusso, oltre ai guanti, e nel 1973 crea il famoso logo del levriero. Una caratteristica che lo distingue da altri è che aveva passione nel settore in cui investiva, lavorava in prima persona per i progetti speciali dell’azienda.

    Nel 1988 disegna le divise per gli atleti italiani in occasione delle Olimpiadi Giochi Olimpici del 1988 a Seoul, Sud Corea. Un uomo che era all’opposto dello stereotipo dell’imprenditore che pensa solo a fare soldi passando su tutto e su tutti, e lo dimostrò in occasione della presentazione della collezione Trussardi del 1989 diffondendo un forte messaggio di protesta contro l’impiego delle pellicce di animale e contro la barbara deforestazione delle foreste pluviali: utilizzava e promuoveva infatti solo ecopelle per i capi della sua collezione e inseriva una lettera di protesta all'interno delle borse omaggio consegnate agli ospiti.

    Un grande uomo, un ottimo imprenditore che ha saputo capire la vera natura dell’imprenditorialità onesta e rispettosa per l’ambiente e per gli animali. Bergamo si unisce a tutto il mondo della moda nel ricordare questo grande personaggio che ha reso grande nel mondo il Made In Italy.

  • Bergamo - 14/04/2016

    8 anni fa la comunit...

    8 anni fa la comunità bergamasca e i tifosi atalantini davano il loro sentito addio a Gianluigi Savoldi, calciatore e allenatore italiano molto legato a Bergamo.

    Come centrocampista Gianluigi si distingueva per avere un’ottima tecnica ed essere molto versatile, a metà fra una mezzala e una mezzapunta. Acuta visione di gioco e grande abilità nei dribbling facevano di Gianluigi un superbo calciatore.

    Originario di Gorlago, Gianluigi iniziò la sua carriera calcistica nelle giovanili dell'Atalanta, che però a fine anni sessanta lo cedette nelle serie minori per farsi le ossa. Dopodiché giocò nella Serie C con le maglie di Trevigliese e Viareggio, per poi tornare nella sua regione per una stagione ma senza accomodarsi troppo. Infatti nel 1970, essendo ritenuto un valido prospetto, venne acquistato dalla Juventus. Dopo il ritiro rimase comunque nell’ambiente, decidendo di tornare nella sua Bergamo e allenando per un ventennio nel vivaio dell'Atalanta, conquistando tra le altre cose il titolo di campione d'Italia nel 1994-1995 nella categoria "Giovanissimi Nazionali".

    Un grande atleta che Bergamo porterà sempre nel cuore e che ha saputo appassionare tante persone al magico gioco del calcio.

  • Bergamo - 14/04/2016

    Il 14 aprile del 200...

    Il 14 aprile del 2002 Bergamo e lo sci italiano piangevano uno dei suoi personaggi più celebri: Fausto Radici, allora 49enne.

    Sulle piste era conosciuto come “Il cittadino”, per le sue origini altolocate e per il suo fare educato e timido. Fausto era introverso, ma sulla neve era un leone. Da piccolo perse un occhio per una malattia, ma la sua incredibile tenacia lo spinse a superare quel limite e a non temere nessuno fra i paletti.

    Uscito dalla scena sportiva, lo aspettava un'azienda gloriosa da portare avanti. Ma poi la qualcosa non andò. In pochi sanno la verità, forse nessuno.

    Quel che rimase di quel giorno fu un boato nella notte. Nessun saluto, nessun biglietto. Eppure Fausto era molto di più. Era un uomo che adorava le sue origini, quel suo essere di Leffe, terra di gente onesta e laboriosa, dal cuore generoso e fedele alle tradizioni, ai valori della famiglia, dell'amicizia e del lavoro.

    Fausto era una persona perbene, e il suo rimarrà intatto nei cuori dei quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo.

  • Bergamo - 12/04/2016

    13 anni fa Bergamo d...

    13 anni fa Bergamo dava il suo sentito addio a Giambattista Pasinetti, da tutti conosciuto come Titta, brillante giornalista e geniale scrittore bergamasco morto prematuramente all’età di 50 anni.

    Titta aveva uno spirito fatto apposta per il giornalismo: non si limitava a raccogliere notizie per riempire i suoi articoli, lui voleva che le parole che scriveva si meritassero quello spazio, e quindi andava ad indagare sempre più a fondo, a fare domande scomode e a tormentarsi finché non riusciva a raggiungere la verità.

    Ha lavorato al Giornale di Bergamo, al Gazzettino di Venezia e a Il Giornale, scrivendo di sport, cronaca, festival, costume, doping e altro ancora. Un giornalista atipico che però incarnava più di tutti l’essenza del giornalista. Era curiosissimo, come tutti i più grandi, e aveva un animo quasi da elfo shakespeariano, poteva infilarsi ovunque, arrivare sulla notizia per primo e poi scomparire come se nulla fosse. Si innamorava di ciò che scriveva e cercava, qualunque genere fosse.

    L’allegria e la leggerezza con cui era solito vivere si trasformarono in coraggio e forza di volontà alla scoperta della malattia, lottando ancora con e per gli altri, in particolare per coloro che non avevano voce ed erano sconfitti dalle problematiche della burocrazia sanitaria.

    Bergamo non dimenticherà mai questo giornalista ribelle dai toni vivaci e appassionati, il ricordo di Titta continuerà a vivere nelle tante persone a cui ha illuminato la vita nel corso degli anni, e il suo spirito continuerà ad ispirare negli anni tanti altri sognatori come lui.

  • Bergamo - 11/04/2016

    2 anni fa Bottanuco...

    2 anni fa Bottanuco piangeva l’amara scomparsa dei due coniugi Magrì, Domenico e Maria, molto conosciuti e stimati dall'intera comunità

    Domenico era un impresario edile e, nonostante avesse superato gli 80 anni, era ancora molto attivo e impegnato nel settore dell’edilizia. La moglie Maria, invece, per alcuni anni aveva gestito un negozio di gioielleria a Bottanuco, per poi dover rinunciare per motivi di salute. Nella cittadina erano conosciuti come delle persone gentili, allegre e alla mano, molto disponibili ad aiutare chi era in difficoltà.

    Ancora oggi Bottanuco ricorda lo sgomento collettivo che seguì l’improvvisa scomparsa dei coniugi, ma la comunità continua a custodire nel cuore i momenti sereni e felici passati insieme a Domenico e Maria, mantenendo viva la loro memoria e ricordandoli con affetto.

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